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Femminicidio, l’Università si rivolge ancora ai giovani

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Femminicidio, l’Università si rivolge ancora ai giovani

Oltre il femminicidio, giornata di studi in Ateneo: presenti il questore De Iesu ed il comandante dei Carabinieri Riccardo Piermarini

 

Prosegue in Ateneo il IV Corso di perfezionamento in Scienze Criminologiche, penalistiche e processualpenalistiche; ieri, nell’aula “A. Dalia” della Facoltà di Giurisprudenza, studenti e professionisti della legalità hanno avviato un interessante dibattito sul femminicidio e sul fenomeno della violenza di genere.

Alle 15, presso l’Università di Salerno, erano presenti anche il questore di Salerno, dottor Antonio De Iesu, il professor Luigi Kalb ed il comandante dei Carabinieri Riccardo Piermarini, intervenuti per discutere sulle tecniche di prevenzione durante il convegno «Oltre il “femminicidio”, incontro di studio sulla violenza alle donne».

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I dati sul femminicidio, da anni in continua ascesa, hanno registrato ultimamente un incremento notevole: 84 casi solo nel 2005, 124 nel 2012 e ben 128 nel 2013.

“Soltanto a partire dal 2009” afferma il Questore De Iesu “abbiamo ottenuto un reale impianto normativo penale che affronti da vicino le tematiche della violenza domestica e di genere. Queste leggi neonate – afferma – necessitano ancora di un buon collaudo e di un adeguato perfezionamento”.

Molti giornalisti, secondo De Iesu, ne hanno fatto un gran parlare, poiché il fenomeno si sta espandendo a vista d’occhio; l’autore dei delitti sessisti è nel 48% dei casi il marito, nel 12% il convivente, nel 23% l’ex, nel 65% dei casi una persona istruita.

“Il fenomeno è di durata secolare – precisa De Iesu – e purtroppo stratificato nelle generazioni, ma oggi la minaccia dell’ergastolo non basta più: occorre agire per prevenire la possibilità di ergastolo, e comunicare adeguatamente con i singoli nuclei familiari, che possono diventare culla di valori ma anche fautori di degenerazioni e perversioni”.

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Gli studenti del corso di specializzazione nell'aula "A. Dalia"

Non sempre la casa paterna è culla felice per i figli di coppie instabili, che più facilmente sono portati a diventare nuovi potenziali stalker. Dello stesso parere sembra essere il colonnello Piermarini: “Sono già stati fatti dei passi in avanti, predisponendo significative misure di repressione e numerosi rinforzi per la Polizia; ma bisogna creare – ricorda – anche forti strumenti di prevenzione. Quest’occasione formativa viene oggi ad ampliare gl’interventi messi in atto da Carabinieri, Provincia e Polizia di Stato per i ragazzi delle scuole superiori”. Piermarini auspica sempre l’intervento combinato delle Forze dell’Ordine, necessario per contrastare questi fenomeni, ma “tra gli attori più importanti dei meccanismi di prevenzione – afferma – i giovani potranno avere sempre un ruolo significativo”.

Tra i relatori presenti all’incontro numerosi giuristi e psicologi, tra cui il professor Antonello Crisci, associato di Medicina legale, ed il professor Elio Lo Monte, associato di Diritto penale presso l’Università di Salerno, che hanno parlato delle normative vigenti in Italia e all’estero ispirate alla Convenzione europea del 1979.