E’ stato Massimo Boldi l’ospite di punta della quarta giornata del Premio Fabula 2018 a Bellizzi. Il noto attore milanese, prima di concedersi ai nostri microfoni, ha risposto alle domande dei tanti bambini che hanno affollato in massa l’Arena Troisi

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“Ciao cipollini. Ma quanti siete?” Si è presentato così Massimo Boldi ai tantissimi bambini presenti ieri all’arena Troisi di Bellizzi in occasione della quarta giornata del Premio Fabula 2018.

Un rapido giro di saluti di rito prima di concedersi alle domande dei presenti, dalle quali sono scaturiti diversi spunti di riflessione per il noto attore milanese che ha paragonato il mondo cinematografico “ad una specie di miracolo, perchè tu quando giri una scena la fai una sola volta nella vita ma la vedrai per più di cento anni. Questo significa che fare un film per il cinema, indipendentemente dal genere di riferimento, è come scrivere un libro in quanto esso rimane praticamente per sempre. E credo fermamente che questa sia una cosa davvero straordinaria.”

Immancabile l’excursus sui suoi esordi, per un Boldi che “non voleva fare l’attore e mai avrebbe immaginato di diventarlo ottenendo tanto gradimento dal pubblico. In realtà è stato tutto molto casuale perchè da giovane sognavo di fare il batterista ed è capitato che un giorno, all’età di 20-25 anni, ho iniziato a lavorare per il Derby Club un locale milanese frequentato da grandissimi artisti come Dario Fo o Paolo Villaggio, e furono proprio alcuni di loro che mi hanno fatto fare i primi film con piccole parti. Il momento in cui ho iniziato a fare il protagonista vero e proprio, invece, è stato quando ho incontrato Christian De Sica con cui abbiamo inventato un nuovo genere, quello del cinepanettone natalizio che ha successo ancora oggi. Nel complesso sono stato anche molto fortunato perchè cercare di fare l’attore senza avere studiato quasi niente in merito è complicato, ma l’importante è che ci sia talento.”

In chiusura la domanda di rito per tutti gli ospiti di questa edizione del Fabula: Cosa ti fa stare bene?? “Senz’altro il cinema che è un completamento della mia esistenza, ma la cosa che mi piace è regalare un sorriso a tutti. Se voi che siete la quarta o quinta generazione rispetto ai vostri nonni siete arrivati qui e mi conoscete, per me è una grande soddisfazione perchè significa che il mio umorismo è stato trasmesso in qualche modo fino ad oggi.”