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Esordio con il botto per la stagione al Teatro Arbostella: risate con “Come si rapina una banca”

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Esordio con il botto per la stagione al Teatro Arbostella: risate con “Come si rapina una banca”

Terminata la campagna abbonamenti, che anche quest’anno ha riscosso ottimi risultati sfondando il muro delle 500 tessere vendute, al Teatro Arbostella di Salerno è iniziata una nuova, intensa e comicissima stagione teatrale.

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Terminata la campagna abbonamenti, che anche quest’anno ha riscosso ottimi risultati sfondando il muro delle 500 tessere vendute, al Teatro Arbostella di Salerno è iniziata una nuova, intensa e comicissima stagione teatrale. Da Sabato 1 ottobre e per i prossimi tre week-end si potrà assistere, nel piccolo ma accogliente teatro della zona orientale, all’esilarante “Come si rapina una banca”, famosissima commedia di Samy Fayad.

A tagliare il nastro del nuovo cartellone della struttura di Viale Verdi è come da tradizione, la “Compagnia Comica Salernitana”, la stabile dell’Arbostella diretta da Gino Esposito regista nonché direttore artistico dell’intera rassegna giunta alla XI edizione.

Brillante e a tratti surrealista, il testo di Fayad narra le vicende di una povera famiglia napoletana, il cui capofamiglia, Agostino Capece, per riscattare il proprio destino, che non gli ha consentito di fare centro nella vita, mettendogli “in mano un metro di 90 centimetri, anziché di 100” decide di rapinare una banca. La storia si ambienta in una squallida baracca che è la cornice in cui si svolge la “sopravvivenza” dello stesso Agostino, improvvisato inventore interpretato dal comicissimo caratterista Giovanni Bonelli, della moglie Regina (una diligente Lucia Aceto), donna molto concreta, di nonno Gaspare (interpretato dall’eclettico Enzo Galdo), papà di Agostino, ed ancora dei figli Tonino (l’esilarante Andrea Avallone), disoccupato e un po’ tontolone, e di Giuliana (con la giovane promettente Ilaria Parrella), incinta ma senza marito. teatro arbostella

La voglia di riscatto del nucleo familiare si indirizza verso il piano criminoso di rapinare una banca, gestita dal direttore interpretato da un ottimo Franco Montinaro, “disturbato”, ma soltanto in apparenza, dall’improvviso apparire sulla scena dell’incontenibile vedova Altavilla (la fragorosa Nicoletta Romano), anziana un po’ svampita. La storia si arricchisce anche di Mastellone, interpretato da uno svagato Nando Cerenza. Tra equivoci e gags, il surreale piano, che dovrebbe risollevare le sorti dei maldestri ed improvvisati delinquenti, naufraga miseramente. Ma per fortuna della diseredata famiglia la tranquillità economica tanto agognata arriva, quasi per caso, per volontà di quella giustizia universale che premia gli uomini onesti.

Una storia, quella dei protagonisti di “Come si rapina una banca”, all’inizio a pezzi, sconquassata, scombinata, ma che alla fine si rivela come un lavoro d’incastro di incredibile perfezione grazie alla sapiente mano del decano regista Gino Esposito così come la vita che non spreca nulla. Caratteristica la scenografia della C.M.C group , mentre le ricerche musicali sono a cura di Franco Montinaro. Alla parte tecnica audio-luci il giovane Luca Memoli mentre a coordinare il tutto ci penserà la storica direttrice di scena Liliana Senatore.

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