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Esiste davvero un nucleare pulito?

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Esiste davvero un nucleare pulito?

Energia rinnovabile o nucleare? Quando si parla di energia, quasi inevitabilmente, ci si ritroverà di fronte a questo interrogativo. Soprattutto, appare giusto chiedersi: ma è davvero necessario ricorrere al nucleare?

Purtroppo, a detta di a dir poco autorevoli studiosi1, probabilmente le energie rinnovabili non sono ancora “pronte”, cioè non danno ancora le necessarie garanzie, trattandosi infatti di meccanismi e di tecniche che devono essere ancora  perfezionate. Ciononostante, si può affermare che, confidando nella ricerca,  in un futuro non molto lontano potremmo puntare tutto su tali tecniche.nucleareE nel frattempo? Ci si affida al nucleare? A dir la verità, sembra che il mondo intero abbia già potuto constatare, giusto per fare un esempio, quali siano le conseguenze dello scoppio di una centrale nucleare, e sembrerebbe quasi assurdo  optare, nel 2013, per una scelta del genere, laddove invece pare che delle alternative ci siano, anche se come detto sopra, non per questo preciso momento storico; tutto ciò tralasciando anche i costi, per nulla esigui, necessari per la costruzione di un reattore nucleare, per non parlare poi del problema, per nulla di poco conto, dello smaltimento delle scorie.

Si potrebbe obiettare a riguardo che, grazie all’uso di tecnologie sempre più all’avanguardia, l’esplosione di una centrale sia ormai un accadimento quasi inverificabile. Ovviamente non si può asserire che il fattore rischio  sia stato eliminato del tutto, e in ogni caso quindi si potrebbe parlare al massimo di un nucleare forse “più” sicuro, ma non sicuro al 100%… E se invece esistesse un nucleare “pulito”? O ancora, avete mai sentito parlare di fusione fredda?

Forse non tutti sanno che dal 1989 ad oggi si sta svolgendo, in modo quasi del tutto occulto e non senza ostacoli, una ricerca che, secondo alcuni esperti del settore, potrebbe attuare addirittura una vera e propria rivoluzione nel campo dell’energia. Si tratterebbe di una fusione nucleare che avviene a temperature fredde (a differenza di quanto accade appunto nella fusione “calda”, che è la fusione comune della quale siamo tutti a conoscenza), con strumenti molto semplici e utilizzando quantità minime di materiali che non sono assolutamente costosi, e “udite udite”, con quasi totale assenza di radioattività.

A questo punto, sembra opportuno parlare di dati: con un grammo di palladio (costo intorno ai 10 euro) e un litro di acqua “pesante” ( cioè acqua che è altamente arricchita in deuterio,che costa intorno ai 250 euro al litro ) è possibile produrre 10 kilowatt di energia : in poche parole si potrebbe per secoli fornire il pianeta di energia, senza inquinamento e senza sopportare il costo di un reattore nucleare2. Più recentemente, ci riferiamo al probabilmente più noto E-Cat, sono stati usati altri materiali come nichel e idrogeno, con risultati a dir poco sbalorditivi: con pochi grammi di entrambi è possibile produrre 10 kilowatt di energia in un’ ora, con un costo quasi irrisorio ( si parla addirittura di centesimi di euro)3. In ambo i casi si parla poi di materiali quasi inesauribili.nucleareQuanto detto pocanzi, se da un lato risulta essere assolutamente straordinario, dall’altro dobbiamo dire che la ricerca in materia non è stata per niente sostenuta. Nel 1999 l’ ENEA, ente che all’epoca vedeva come presidente il premio Nobel Carlo Rubbia, finalmente stanziò circa 600.000 euro ad un gruppo di ricercatori i quali  entro 36 mesi avrebbero dovuto rendere un rapporto circa i risultati ottenuti con la fusione fredda.

Ebbene gli esiti della ricerca furono più che positivi, ma inspiegabilmente quasi tutte le riviste scientifiche più autorevoli, rifiutarono di pubblicare il rapporto; ma vi è di più: la ricerca venne interrotta, a seguito delle dimissioni dello stesso Rubbia.

Ad oggi, alcuni sostengono che la fusione fredda sia sostanzialmente solo una gran bufala, altri invece evidenziano come i risultati in realtà ci siano eccome, mentre non manca chi ritiene che alcune società private, occultamente,  stiano portando avanti la ricerca.

Ma perché fermare un qualcosa che potrebbe risolvere un problema così importante come quello energetico, attraverso una ricerca che risulta essere per di più a basso costo?  Ancora, per non essere malpensanti e giungere ad affermare che in ballo ci siano degli interessi privati, se davvero si tratta di una bufala, perché non fare chiarezza a riguardo?

Il rapporto 41

Note

Video intervista Margherita Hack,L’infedele La7  vedi video

Report Rai 3, Giuliano Preparata vedi video

L’inchiesta, Rai news, Focardi-Rossi vedi video