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Eboli, restituita scultura in legno del “Bambinello con saio”

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Eboli, restituita scultura in legno del “Bambinello con saio”
Immagine da Pixabay

I Carabinieri di Napoli hanno recuperato una scultura raffigurante “Bambinello con saio” restituendola alla Chiesa San Bartolomeo di Eboli

Una scultura in legno policromo raffigurante “Bambinello con saio” sarà riconsegnata il 30 luglio 2021 alle ore 18:00 presso la Chiesa Madonna del Soccorso e San Bartolomeo di Eboli (SA), dal Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Napoli, Magg. Giampaolo BRASILI, al Vicario Generale della Diocesi di Salerno-Campagna-Acerno, Don Alfonso RAIMO. L’opera venne trafugato dalla chiesa il 30 agosto 1992.

L’attività di recupero si inserisce in una più ampia e articolata indagine finalizzata al recupero dell’intero patrimonio di opere dei Monasteri delle Clarisse. Nel corso dei controlli sui siti di e-commerce, le indagini dei Carabinieri hanno consentito di identificare un antiquario romano che poneva in vendita, e aveva già venduto, numerosissimi beni, sia artistici che bibliografici – l’intera biblioteca racchiudeva infatti oltre 1200 volumi antichi che costituiscono un’importante testimonianza della storia dell’ordine religioso – provenienti dai Monasteri delle Clarisse di Sezze (LT), di Latina e di Vitorchiano (VT). La complessa attività di recupero, coordinata dalla Procura di Torre Annunziata (NA), si è estesa, oltre che nei confronti dell’antiquario citato, anche attraverso il sequestro delle opere vendute, ai vari acquirenti sparsi su tutto il territorio nazionale, ignari della provenienza dei beni. Sono tuttora in corso gli accertamenti finalizzati ad appurare ulteriori responsabilità nonché al recupero dei beni venduti all’estero. Proprio grazie alle attività investigative di ricostruzione del ‘percorso’ delle opere e, nello specifico, nel corso delle ispezioni ai registri commerciali di un rivenditore di Sorrento, l’attenzione dei Carabinieri si è soffermata sull’opera in questione che, sulla base della sua fattezza artistica, ha fatto verosimilmente presupporre la provenienza ecclesiastica.

La comparazione delle immagini dell’opera con quelle contenute nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, ha consentito di identificare l’opera oggetto di controllo come quella trafugata e proveniente dalla Chiesa di Eboli (SA). Questa restituzione avvalora l’importanza della collaborazione fra i Carabinieri, i responsabili degli Uffici Diocesani e i funzionari delle Soprintendenze, sviluppata anche attraverso la divulgazione della pubblicazione “Linee Guida per la Tutela dei Beni Culturali Ecclesiastici”, realizzata nel 2014 nell’ambito della collaborazione tra l’attuale Ministero della Cultura, l’Arma dei Carabinieri e la Conferenza Episcopale Italiana, che concilia le esigenze di tutela dei beni ecclesiastici, colpiti spesso da azioni criminose, a quelle devozionali.