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Eboli, Cariello contro Cardiello: la diatriba continua

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Eboli, Cariello contro Cardiello: la diatriba continua
Eboli

Continua il botta e risposta a distanza tra il sindaco di Eboli, Massimo Cariello ed il senatore di FI, Franco Cardiello, che risponde nel merito al comunicato stampa del primo cittadino ebolitano

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E’ ufficialmente guerra aperta tra il primo cittadino del Comune di Eboli, Massimo Cariello, ed il senatore di Forza Italia, Franco Cardiello.

Dopo il comunicato stampa diramato da Cariello, nella giornata di ieri, direttamente dagli Uffici del Palazzo di Città (al link seguente, l’approfondimento pubblicato proprio nella giornata di ieri dalla nostra testata: http://www.zerottonove.it/eboli-cariello-cardiello-sociale/ ) , non si è fatta di certo attendere la risposta del senatore del partito leader della coalizione di centro destra.

Materia del contendere, le attività sociali e sanitarie del Comune di Eboli nonché le associazioni e le cooperative che operano in tal senso sul territorio.

La replica dell’onorevole Franco Cardiello

L’onerevole Franco Cardiello, infatti, ha risposto nel merito alle dichiarazioni del sindaco di Eboli replicando ad esse e dichiarando quanto segue:

Il maestro del trasformismo per eccellenza confonde la Coop. Spes Unica di Cozzolino con l’attività svolta dall’Associazione Spes Unica di Don Ezio Miceli.

 Evidentemente avrà preso un colpo di sole a Capri.

Le opere lodevoli svolte da Don Ezio, riconosciute da tutti me compreso, nulla hanno a che vedere con il continuo abuso delle proprie funzioni politiche da parte della giunta comunale che sfociano puntualmente in atti illegittimi.
Assegnare senza bando di gara un bene confiscato, peraltro modus operandi di questa amministrazione per la gestione di tutto il patrimonio comunale, è una chiara violazione di legge e come tale va perseguita.

Resta da capire il motivo tecnico e giuridico per cui non viene avviato un regolare bando ad evidenza pubblica, al fine di garantire massima trasparenza e concorrenza tra le cooperative e/o associazioni con fini sociali.

La questione assume proporzioni di enorme e diffusa illegalità, in quanto va inserita in un contesto che non offre dubbi: il patrimonio comunale ebolitano, come documentato dalla Commissione Controllo e Garanzia locale, è diventato un affare per pochi intimi “amici” a discapito della comunità.

Basta ricordare il Centro Polisportivo Spartacus che da bene pubblico è diventato ad uso e consumo privato; la gestione dei parcheggi comunali alla “solita ditta”; gli alloggi popolari non sgomberati; l’assenza di procedura di gara pubbliche per l’uso delle strutture sportive ecc….

Attendo di conoscere quali criteri sono stati usati per individuare proprio la Cooperativa Spes Unica (non l’Ass. Spes Unica) per l’assegnazione di un ulteriore bene confiscato, visto che ne esistono tante che fanno il loro dovere pagando in fitto (con propri fondi) strutture per offrire servizi a minori disagiati.

Approfondiremo questa ed altre questioni per il tramite del Direttore dell’Agenzia Nazionale Beni Confiscati alla Mafia, il MInistro dell’Interno e la Commissione Antimafia”.

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