Home Attualità Distretto Agroalimentare di Qualità: il primo distretto della Campania, il secondo distretto del Sud Italia

Distretto Agroalimentare di Qualità: il primo distretto della Campania, il secondo distretto del Sud Italia

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Distretto Agroalimentare di Qualità: il primo distretto della Campania, il secondo distretto del Sud Italia
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Confagricoltura in convegno a Battipaglia per la presentazione del Distretto Agroalimentare di Qualità: l’ambizioso progetto di promozione e valorizzazione delle eccellenze agroalimentari attraverso un marchio ambientale

Le nuove dinamiche di crescita e sviluppo territoriale per un Distretto Agroalimentare di Qualità, questo il tema del convegno in programma ieri, al Palazzo di Città di Battipaglia.

Movens dell’ambizioso progetto è promuovere forme di collaborazione e coordinamento tra i diversi attori del sistema agro-alimentare regionale, in particolare le macro aree del: Agro nocerino-sarnese, Piana del Sele, Picentini, Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni rafforzandone la posizione competitiva attraverso l’uso di un “Marchio Ambientale” identificativo. Il nostro territorio a vocazione principalmente agricola, può, attraverso un approccio reticolare reso possibile dal DAQ, sostenere le imprese rafforzandone l’identità in quanto, produrre alimenti di qualità costituisce valore aggiunto sia per il produttore che per il consumatore sempre più, quest’ultimo, alla ricerca di indicatori che attestino la genuinità e eco-sostenibilità dei prodotti.

Presenti al convegno, tra gli altri, la sindaca Cecilia Francese e i sindaci dei comuni di Campagna ed Eboli, i quali, attraverso una serie di interventi programmati, hanno esposto le loro progettualità e le possibili collaborazioni della politica al fine di favorire azioni sinergiche con le imprese appartenenti ai diversi settori di attività.
Ad aprire i lavori, il Presidente di Confagricoltura Salerno, il dott. Antonio Costantino: “Fondamentale per questo distretto è l’appoggio della politica in termini di fattivo supporto infrastrutturale. Nella Piana del Sele abbiamo le più grandi aziende di ortofrutta che, producono il PIL più importante di tutta la Regione Campania e, sono dotate di ogni certificazione di prodotto e di processo esistenti: quello che manca è una certificazione ambientale. Quindi metteremo insieme le eccellenze del nostro territorio DOP e IGP per raggiungere questo obiettivo ambendo ad aumentare la competitività di prodotti e produttori”.

Secondo il dott. Andrea Prete, Presidente di Confindustria Salerno e Presidente di CCIAA Salerno, l’agroindustria è una virtù del nostro territorio che va aiutata attraverso la realizzazione dell’Interporto progetto, attualmente rivisitato in chiave ridotta ma, finalizzato alla attivazione della catena del freddo in modo tale da poter gestire i prodotti della Piana e poterli veicolare sui mercati internazionali molto più velocemente:” Ritengo che la logistica sia uno dei principali pilastri affinché l’economia funzioni e l‘ASI, per ciò che è di sua competenza, si è resa disponibile. L’aeroporto di Salerno-Costa d’Amalfi grazie all’accordo con GESAC, società che gestisce brillantemente l’aeroporto di Napoli, partirà al più presto. Si prevede che, nell’arco di qualche anno, circa 3 milioni di passeggeri usufruiranno dell’aeroscalo: ciò comporterà un consistente aumento del turismo con un consequenziale ed elevatissimo indotto che si tramuterà in lavoro per il nostro territorio”.

Avv. Francesco Alfieri

A concludere il convegno con il suo intervento, il Consigliere del Presidente delegato all’Agricoltura, Caccia e Pesca, il dott. Franco Alfieri: “La legge approvata in Italia nel 2001 è stata recepita dalla Regione Campania solo nel 2014 ed è solo da qualche mese che abbiamo finalmente approvato il regolamento. Regolamento condiviso e non stringente rispetto l’autodeterminazione dei territori. Un territorio, il nostro, ricco di biodiversità che vanno considerate come una importantissima risorsa e che nel contempo richiedono di essere affrontate con diverse, specifiche azioni. Il distretto non è solo uno strumento di aggregazione perché, oltre a dare l’opportunità di fare rete tra le diverse realtà produttive, permette di ottenere agevolazioni fiscali, agevolazioni sull’accesso al credito e agevolazioni al PSR (Programma di Sviluppo Rurale). Auspico un lavoro corale e tempestivo da parte della Regione, delle imprese e dei Comuni per dare immediato impulso al DAQ, perché la competitività e la crescita si giocano soprattutto sulla risorsa tempo”.