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Il Dirigente del Settore Avvocatura del Comune di Battipaglia perde il ricorso al TAR

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Il Dirigente del Settore Avvocatura del Comune di Battipaglia perde il ricorso al TAR

Respinto il ricorso al TAR dell’avvocato Giuseppe Lullo: deve restituire i compensi ricevuti e non dovuti all’Ente comunale

Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) di Salerno si è pronunciato “respingendo” il ricorso n. 1284 del 2017 proposto dellAvv. Giuseppe Lullo contro il Comune di Battipaglia per l’annullamento della delibera n.129 del 15.06.2017 con la quale la Giunta Comunale ha approvato il “Regolamento sul funzionamento dell’Avvocatura Comunale.

In vista dell’applicazione dei nuovi criteri di tale regolamento, il Settore Finanziario comunale faceva esplicita richiesta al Sig. Lullo, dirigente del Settore avvocatura del Comune di Battipaglia, di restituzione delle somme (non dovute) ma già liquidategli (pari a circa 35.000 euro) per compensi professionali a seguito di sentenze, conclusesi con esito favorevole e con compensazione delle spese, a partire dal 01.01.2015.

Schierati a favore dell’Avv. Lullo sia l’Unione Nazionale Avvocati Enti Pubblici (U.N.A.E.P.) che la Camera Amministrativa Salernitana. In opposizione il consigliere comunale Gerardo Motta che, rappresentato e difeso dall’avvocato Ferdinando Belmonte, ha chiesto a suo tempo che il ricorso fosse respinto e che il Dirigente restituisse al Comune (e quindi ai contribuenti della Città di Battipaglia) ciò che ha invece indebitamente percepito in violazione dell’art. 9 del decreto legge n. 90 del 2014 . L’intento era quello di salvaguardare l’integrità del patrimonio dell’ente che poteva rischiare di essere compromesso da pagamenti non dovuti, data anche la peculiare situazione finanziaria del Comune intimato.

Di fatto, con l’entrata in vigore del decreto legge n. 90 del 2014 recante: Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari, trovano applicazione i nuovi criteri di riparto dei compensi professionali, sulla base delle nuove disposizioni legislative e regolamentari; in assenza di adeguamento regolamentare, a decorrere dal 1 gennaio 2015, le Amministrazioni Pubbliche non possono più corrispondere compensi professionali agli avvocati dipendenti delle Amministrazioni stesse. I compensi professionali corrisposti dalle amministrazioni pubbliche, ivi incluso il personale dell’Avvocatura dello Stato, sono computati ai fini del raggiungimento del limite retributivo.