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De Rosa (Smet): Affrontare le criticità infrastrutturali di strade e porti

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De Rosa (Smet): Affrontare le criticità infrastrutturali di strade e porti

De Rosa (Smet): “Velocemente un’authority di controllo delle infrastrutture partecipata dagli Autotrasportatori”

Il Ceo di Smet e presidente della commissione Autostrade del Mare di Alis durante la tre giorni di Alis a Sorrento lancia il suo grido di allarme verso la politica, affinché si affrontino le criticità infrastrutturali di strade e porti.

Creare una cabina di regia per monitorare, costantemente, la salute dei porti, delle strade ed autostrade italiane. È questa l’idea di Domenico De Rosa, amministratore delegato di Smet e presidente della commissione Autostrade del Mare di Alis, l’Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile. Un network presente in maniera capillare in tutta Italia, che oggi conta più di 1.600 aziende associate, oltre 196.000 unità di forza lavoro, un parco veicolare di oltre 134.000 mezzi, più di 140.500 collegamenti marittimi annuali, più di 130 linee di Autostrade del Mare, oltre 160 linee ferroviarie, 200.000 collegamenti ferroviari annuali e 32 miliardi di euro di fatturato aggregato.

E proprio durante la tre giorni di Alis, tenutasi dall’1 al 3 luglio 2021 nella splendida cornice dell’Hilton Palace di Sorrento, che De Rosa ha lanciato la sua idea.

“Approfitto di questo magnifico evento per lanciare un grido d’allarme e una riflessione importantissima – ha esordito il patron di Smet – Le infrastrutture portuali sono fondamentali per il nostro Paese ma bisogna arrivarci. Quello che è successo in Liguria in questi ultimi giorni è terrificante. Si è avuto uno sciopero autonomo degli autisti che di fanno hanno bloccato i camion per un senso di esasperazione. In molte parti d’Italia abbiamo delle situazioni molto complicate dove talune amministrazioni procedono alla chiusura di tratti stradali. Un esempio è a Livorno, dove è stata chiusa la Firenze-Pisa-Livorno che è la dorsale che unisce la parte tirrenica al centro dell’Italia”.

Il quadro esposto da De Rosa durante il suo intervento nell’incontro su “La transizione green del sistema portuale tra Europa e semplificazione”, moderato dal Angelo Scorza, ha dato luogo a numerose riflessioni.

“Oggi sfido chiunque – tuona il presidente della commissione Autostrade del Mare di Alis – a trovare un asse stradale che non sia oggetto di lavori, spesso con cantieri fantasma. Noi, che siamo operatori professionali, dobbiamo affrontare limitazioni e danni che poi si producono nel non poter sfruttare quella che è un’eccellenza tutta italiana come le Autostrade del Mare, che tutta Europa ci invidia e che potrebbe effettivamente l’unica soluzione alla fragilità infrastrutturale del nostro Paese. Di fatto i nostri porti sono cresciuti in maniera esponenziale negli ultimi dieci anni, grazie anche al lavoro quotidiano di presidenti e di imprenditori che hanno permesso dragaggi e l’arrivo di grandi navi di nuova generazione (vedi le navi classe Eco della Grimaldi Group, di cui Smet è partner storico). Ma bisogna arrivarci ai porti”.

Una platea di prim’ordine quella di Alis, ricca di politica, imprenditoria ed esperti del settore provenienti da tutta Italia. Dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio al leader della Lega Matteo Salvini, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca e poi un parterre di giornalisti come Nicola Porro, Massimo Giletti, Bruno Vespa e tanti altri.

Vorrei lanciare un grido di aiuto – propone De Rosa durante il suo intervento – e proporre di coordinare una cabina di regia attraverso Alis, che è sostanzialmente la prima e l’unica associazione che ha permesso di mettere a sistema tutto il cluster della logistica, per portare alla politica tutte le riflessioni riguardanti gli aspetti infrastrutturali e la viabilità. Ecco perché c’è la necessità che la politica ci ascolti, creando delle cabine di regia, delle authority dove ci sia all’interno la presenza del controllore, che è il fruitore e il pagatore di queste infrastrutture. Non è possibile che chi paga e utilizza queste infrastrutture debbano essere spettatori e vittime di queste opere fantasma”.