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Antonello De Rosa ricorda l’Olocausto con uno spettacolo di beneficenza

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Antonello De Rosa ricorda l’Olocausto con uno spettacolo di beneficenza

Antonello De Rosa ricorda l’Olocausto con uno spettacolo che andrà in scena Sabato 13 gennaio alle ore 21:00

 

Salerno, 2 Gennaio 2017. Pregiudizio e fanatismo: sono dure a morire le oscure pulsioni che hanno alimentato lo sterminio nazista. Ed è intorno a queste che si sviluppa, drammaturgicamente, il nuovo lavoro di Antonello De Rosa per raccontare le vittime dell’Olocausto. “Memoria” è il titolo della performance che andrà in scena il 13 gennaio (ore 21) sul palco dell’auditorium del Centro Sociale a Salerno.

La messinscena si concentra su una pagina taciuta, strappata dai libri di storia. Si chiama “Omocausto” quello inflitto a migliaia di omosessuali ai tempi dello sterminio nazista. Un amaro spaccato che il regista e drammaturgo Antonello De Rosa ha convertito in un suo nuovo lavoro. Lo sguardo sulle atrocità del nazismo e dei campi di sterminio si focalizza su donne e omosessuali, i più vessati e condannati dai Nazisti, paladini di una morale funesta che voleva eliminare il “vizio”, nel nome della pura razza.

Una volta preso il potere, i Nazisti intensificarono la persecuzione degli uomini omosessuali tedeschi. Fino all’internamento nei campi di concentramento dove venivano marchiati con un triangolo rosa cucito sulla divisa a righe: simbolo della debolezza di cui erano accusati e che è costata umiliazioni e torture, sperimentazioni pseudoscientifiche e, a circa 7mila di loro, la morte, incidendo del 60% sulla tragedia globale.

La scena si divide tra due campi; nel primo, femminile, c’è una donna che nasconde la propria gravidanza fasciando il ventre sempre di più. A tradirla non sarà la sua pancia ma un’altra deportata. E poi c’è l’altro campo, in cui si spezza il legame tra Thomas e Frank e toccherà a quest’ultimo assistere alla morte del primo che racconterà alla sua platea. Cosa tiene unita la mappa del dolore? I bambini, gli unici capaci ancora di sperare perché credono sia tutto solo un gioco di cui cambiano le regole.

Un viaggio tra i luoghi della sofferenza che però non è il sentimento su cui il regista ha lavorato. Il ruolo di alleggerire i toni spetta al gerarca con attitudini da showman, surreale personaggio che impartisce comandi a colpi di rime, e di stacchetti musicali. In scena, gli allievi di tre classi del laboratorio permanente Scena Teatro. I proventi dello spettacolo verranno devoluti alle famiglie indigenti di Salerno.

La direzione musicale e organizzativa è di Pasquale Petrosino.