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Crisi Covid: Confesercenti Campania chiede ristori certi

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Crisi Covid: Confesercenti Campania chiede ristori certi
Immagine da Pixabay

Il Presidente di Confesercenti Campania, Vincenzo Schiavo chiede ristori certi per quelle attività “congelate” dalla pandemia: “Rischiamo di chiuderne una al mese”

Sull’onda dell’incertezza legata all’evolversi della pandemia da Covid-19 anche il 2021 parte sotto auspici nebulosi per i settori del turismo, della cultura e della ristorazione. Una prima panoramica, stima una perdita di circa 105 miliardi e di oltre 6 punti percentuali sul Pil nazionale.

Proprio per questo, Confesercenti Campania (sposando l’appello levatosi a gran voce dai vertici della Confcommercio nazionale) chiede ristori certi per i titolari delle imprese in difficoltà, che rischiano di chiudere, o di finire facile preda delle azioni di sciacallaggio della criminalità organizzata.

Altra questione  portata all’attenzione dei palazzi da Vincenzo Schiavo, Presidente Confcommercio Campania, è la necessità che il Governo sostenga gli imprenditori del settore, che al momento risultano essere i grandi esclusi del cronoprogramma della ripartenza dettato dal Recovery Plan, sugli affitti; I contratti di locazione, infatti, risultano spesso inaccessibili e portano alla chiusura di circa un’attività ogni trenta giorni.

Sarebbe auspicabile infine, a sentire Schiavo, sancire il blocco degli sfratti e delle azioni fallimentari in essere contro attività di ristorazione, e far sì che i ristori (ferma restando un’attenta revisione dei codici Ateco che allo stato delle cose escludono molti esercizi aventi diritto) continuino anche dopo la fine della crisi pandemica.