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Covid 19, parrucchieri ed estetisti: serrande chiuse fino ad aprile

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Covid 19, parrucchieri ed estetisti: serrande chiuse fino ad aprile

Saracinesche di parrucchieri e centri estetici abbassate dopo il decreto per limitare la diffusione del Covid-19. No anche al servizio a domicilio: “terminiamo il contagio”

Giunta ieri dalla Regione una nuova ordinanza restrittiva per il contenimento della diffusione del Covid 19.

Sospese le attività di entri estetici, i negozi di barbiere e parrucchiere, fino a venerdì 3 aprile 2020.

Il nuovo provvedimento diffuso dal Presidente Vincenzo De Luca, riduce al minimo gli spostamenti per fronte all’emergenza sanitaria del coronavirus.

Il messaggio è “stare a casa”, il più possibile. Non andare in altri luoghi che non siano la propria abitazione, il luogo di lavoro, il supermercato.

Cambiare le abitudini di tutti gli italiani, in alcuni casi anche quelle più piccole, può essere di vitale importanza, e molti big del settore si appellano al buonsenso.

Parrucchieri ed estetisti infatti si rifiutano di prestare servizio a domicilio. Parte così una vera e propria campagna di sensibilizzazione dei professionisti del settore più apprezzati del territorio.

“Condividiamo la stessa passione, il make up, e svolgiamo il nostro lavoro con amore, professionalità, competenza e, oggi più che mai, SENSO CIVICO. Noi ci siamo fermati, – scrive Luigia Somma Make up Artist – abbiamo riposto i nostri pennelli e chiuso le beauty bags per il bene e la sicurezza di tutti!

“Doloroso ma doveroso chiudere – annuncia Massimo Corrado Make up artist – presto torneremo più forti di prima.” Con lui anche l’onicotecnico Umberto Stornaiuolo, Beauty Farm EmilRose.

L’appello arriva anche dal CNA di Salerno “ora che siamo chiusi non rivolgetevi agli abusivi, è un rischio per la salute di tutti”

Dunque il messaggio è chiaro: barbieri, acconciatori, centri estetici, tatuatori, piercing risultano difficilmente compatibili per loro natura e caratteristiche, con il rispetto della misura minima di sicurezza prevista in almeno un metro di distanza, condizione essenziale per contenere la diffusione del contagio.

Gli operatori e i proprietari di queste attività non possono svolgere il servizio neppure a domicilio, su richiesta dei loro clienti, per non diventare untori” di decine di persone.