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Coronavirus in Campania, i giudici del Tar danno ragione a De Luca: “No allo sport”

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Coronavirus in Campania, i giudici del Tar danno ragione a De Luca: “No allo sport”
da pagina ufficiale facebook

Il Coronavirus in Campania non si ferma, come nelle altre regioni d’Italia. Nel frattempo il Tar conferma le ordinanze di recente adottate dal governatore De Luca

Il Coronavirus in Campania, come nel resto d’Italia, continua a non dare tregua. Il governatore Vincenzo De Luca si sta battendo con ogni mezzo per far che tutti i cittadini si adeguino ,con senso civico e responsabilità, alle misure di contenimento. E se molti continuano a chiedersi “Posso andare a correre nei parchi pubblici?”; arriva anche la risposta del Tar.

Come riporta Il Mattino, anche i giudici del Tar confermano le ordinanze adottate di recente dal governatore De Luca, in materia di salute pubblica. E lo hanno fatto respingendo una istanza di un privato cittadino che ne aveva chiesto la sospensione.

In sintesi, niente attività sportive agonistiche in strutture private o parchi pubblici, con un provvedimento del tribunale amministrativo d’urgenza: quest’ultimo rimanda al 21 aprile la discussione nel merito.
Il Tar Campania – si legge in una nota – con il decreto cautelare monocratico depositato oggi, ha infatti respinto l’istanza cautelare di sospensione dell’ordinanza del Presidente della Regione (del 13 marzo) e del Chiarimento (del 14 marzo) che non consentono, tra l’altro, l’attività sportiva all’aperto ritenendola non compatibile con esigenze sanitarie. Perché visto «il rischio di contagio, ormai gravissimo sull’intero territorio regionale – ed il fatto che – i dati che pervengono all’Unità di crisi istituita con Decreto del Presidente della Giunta regionale della Campania, n. 45 del 6.3.2020 dimostrano che, nonostante le misure in precedenza adottate, i numeri di contagio sono in continua e forte crescita nella regione – va data – prevalenza alle misure approntate per la tutela della salute pubblica – e fissa la trattazione collegiale  per – la camera di consiglio del 21 aprile 2020»