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Cooper Standard Battipaglia, una “Panchina Rossa” per non dimenticare

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Cooper Standard Battipaglia, una “Panchina Rossa” per non dimenticare

La Cooper Standard Battipaglia ha istituito una panchina rossa per non dimenticare le donne vittime di violenza. Il messaggio di Luca Di Nardo

Cooper Standard Battipaglia, una “Panchina Rossa” per non dimenticare la violenza sulle donne. Lo scorso 8 marzo la dirigenza e le maestranze della Multinazionale americana hanno voluto ricordare le discriminazioni e le atrocità di cui sono ancora tuttora oggetto le donne. Nessuna cerimonia, visto il momento delicato dovuto al Covid-19, solo la messa in posa di una “Panchina Rossa” nel piazzale dell’opificio. Un simbolo forte, per non dimenticare i femminicidi in Italia. Nel 2020 le vittime sono state 112 e nei primi mesi del 2021 si registrano già 12 casi.

Luca Di Nardo – Plant HR Manager spiega le ragioni dell’iniziativa ad alto valore sociale e culturale. “Una panchina rossa è stata suggerita da alcuni nostri operai. Siamo stati subito concordi considerando che è un tema a cui siamo particolarmente sensibili. La Cooper Standard, tramite la Total Safety Culture, garantisce un ambiente sicuro in cui tutti i dipendenti sono trattati con rispetto. L’azienda ha definito tali regole nel Codice etico e tramite la Policy relativa alla diversità, inclusione e appartenenza”.

Di Nardo inoltre ricorda che Cooper Standard ha lavorato per incrementare la diversità della forza lavoro, incluso il numero di donne. “Non è un segreto che nel settore Automotive la concentrazione del genere maschile è ancora prevalente. Noi abbiamo compiuto costanti progressi per ridurre il divario di genere sul posto di lavoro, ma c’è ancora tanto da fare. Prima di entrare in Cooper Standard ho lavorato nel settore biomedicale dove la manodopera femminile era del 80%. Pertanto, riconosco il valore e l’importanza di avere donne che ricoprono ruoli di rilevante responsabilità manageriale. Penso che il gap di genere affonda le sue radici in stereotipi ancora radicati nella nostra società dove viene riproposto il tradizionale ruolo della donna relegata unicamente ad attività domestiche. Inoltre, è ancora vivo il pregiudizio della maternità che, per ovvie ragioni biologiche, determina un’assenza dal lavoro che viene spesso associata, superficialmente, alla produzione di un danno per l’azienda stessa. Le aziende oggi devono garantire le pari opportunità e creare maggiori posti di lavoro per le donne. Il capitale umano e la diversità di genere – conclude Luca Di Nardo – Plant HR Manager di Cooper Standard Battipaglia – rappresentano elementi determinanti per il successo di un’azienda”.

Maria Cavallaro – Mixing Supervisor ha iniziato la sua carriera come Production Supervisor a 31 anni e non è stato facile prendere le redini di un reparto totalmente maschile.

“Qualcuno pensava – spiega Maria Cavallaro – che una presenza femminile non poteva essere associata ad una forte personalità capace di portare risultati. Grazie alla determinazione che mi contraddistingue e al continuo supporto dei miei responsabili, che per primi hanno creduto in me e nei miglioramenti che potevo apportare, oggi sono felicissima del mio ruolo e delle scelte che ho fatto. Credo che la presenza femminile, contraddistinta da una personalità decisa ma allo stesso tempo garbata, sia di valore aggiunto in situazioni di conflitto e decisionali. È difficile scardinare vecchi pregiudizi che ancora oggi sono presenti in alcuni uomini di qualunque età. È solo grazie all’impegno e alla passione nel lavoro, che i miei riporti mi vedono come un “Leader” e non come una “Donna a Capo di un Dipartimento”. Il mio augurio – conclude Maria Cavallaro – è che ci siano sempre più CEO o direttori aziendali come quelli di Cooper Standard capaci di andare oltre i pregiudizi e l’apparenza”.

Annamaria Dell’Isola – Test Engineer lavora in questa azienda da 23 anni, prova dell’attenzione di Cooper Standard che ha sempre riservato alle donne. “La Cooper Standard negli ultimi anni ha puntato sulle donne – dichiara Anna Maria Dell’Isola – inserendole in posizioni di leadership, confermando nei fatti che le donne hanno il giusto livello di competenze e ambizioni per avere successo. È una conquista importante, ma è solo l’inizio di un cambiamento che mi auguro venga realizzato. Giungerà a compimento man mano che continuiamo a creare un ambiente di lavoro che sostiene la diversità e incoraggi donne e gli uomini, allo stesso modo, ad ambire a posizioni di responsabilità”.