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Consiglio Comunale Cavese e il piano industriale per i rifiuti

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Consiglio Comunale Cavese e il piano industriale per i rifiuti

Il Consiglio Comunale di Cava de’ Tirreni conferma: ci vuole un piano industriale per i rifiuti. Noi di Zerottonove abbiamo incontrato l’avv. Massimiliano Di Matteo

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Il Consiglio Comunale suggerisce all’Amministrazione Servalli un nuovo piano industriale. Tra i punti dolenti delle piano industrialetematiche affrontate in Consiglio, c’è la gestione e il controllo dei rifiuti. Secondo l’avv. Massimiliano Di Matteo, consigliere comunale, la scorsa amministrazione Galdi acconsentì a una sola azienda ecologica sul territorio, la Metellia Servizi, in tutta la città dall’aprile 2016, un’unificazione mai avvenuta.

Al momento ci sono degli orari di raccolta differenti, creando non poche difficoltà agli operatori. Tali condizioni creano disagio ai cittadini, riducendo la città alla sporcizia. Il Consiglio, nella convocazione del 25 agosto, ha portato un piano industriale della gestione dei rifiuti che prevede l’unificazione immediata del Consorzio attraverso un’azione di forza, con la Metellia come unico operatore.

Secondo il programma, parte della quota che i cittadini verseranno al consorzio per la differenziata, sarà destinata alla Metellia che consentirà un risparmio sia al Comune che ai cittadini. Con l’unificazione del consorzio si attuerà un piano industriale, in quanto l’unico operatore definirà le linee strategiche dell’intervento.

Dall’altra parte, la città di Cava dovrà essere divisa in due zone: zona centrale e zona periferica/frazionaria. Al centro, una raccolta porta a porta immediata, sia nel contesto cittadino che nell’area commerciale. Cava è composta da diverse zone, come in località Li Curti in cui ci sono case dislocate ed è quindi necessario la presenza di più bidoni nelle frazioni in punti strategici, tale che i cittadini abbiano comodità. Stanziando una sorveglianza nelle zone frazionarie, l’aumento di sversamento improprio dei rifiuti diminuirebbe.

‘L’analisi è partita dalle manifestazioni che ogni anno si organizzano in città. Abbiamo ben 86 manifestazioni, e cosa comportano? – Afferma l’avvocato Di Matteo –  Le associazioni organizzatrici chiedono al comune un intervento di pulizia, o attività straordinarie da parte della polizia ambientale. Tale attività dell’ente preposto viene pagata dal cittadino.

Queste manifestazioni di solito hanno delle entrate, poiché comportano attività commerciali provvisorie, prendiamo ad esempio la festa patronale, con gli occupanti e le bancherelle sul corso. Gli occupanti pagano al comune una tassa di occupazione del suolo pubblico, senza però una piccola spesa per la pulizia del terreno. L’alternativa sarebbe una piccola sovrattassa sugli occupanti, di circa cinque euro, per coprire le spese di pulizia pubblica che non gravi sulla collettività cittadina, in modo che ci sia un guadagno della Metellia stessa. Consentire al Comune, quindi, di rientrare nelle spese pubbliche di norma e in quelle straordinarie per quanto riguarda la pulizia delle strade. E’ ovvio che c’è bisogno della collaborazione di tutti, ma l’idea è di dare un’immagine diversa alla città‘.

Il Comune è entrato in possesso di un’isola ecologica alle spalle del cimitero, non visibile ai cittadini e centrale. ‘Destinare una zona solo ai rifiuti ingombranti, e non metterli davanti ai bidoni. Dividere la città in tante piccole isole ecologiche, provare una soluzione differente e non focalizzarsi su soluzioni che fino ad ora hanno fallito, grazie anche alla partecipazione delle associazioni cittadine. Se non c’è sinergia nei vari settori si crea confusione, la polizia ambientale deve essere presente sul territorio, il cittadino deve sentirsi controllato, e deve essere a corrente dei centri raccolta nelle varie zone di Cava. 

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