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Serie A, come sarà il Milan 2021/2022?

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Serie A, come sarà il Milan 2021/2022?

Tra le squadre protagoniste dell’ultimo anno e mezzo in Italia, il Milan è quella che, con ogni probabilità, è andata ben oltre le aspettative

Dopo una partenza shock nella stagione 2019/2020, culminata con l’esonero di Marco Giampaolo, l’arrivo di Stefano Pioli sulla panchina dei rossoneri ha cambiato la storia recente del Milan.

In pochi mesi, anche grazie all’acquisto di due calciatori di esperienza come Zlatan Ibrahimovic e Simon Kjaer, il Milan ha saputo risollevarsi, tanto da conquistare un posto in Europa League alla fine della prima annata con Pioli in panchina. Nella scorsa stagione, condotta in testa per oltre metà, è infine arrivata la tanto agognata qualificazione in Champions League. Ora i tifosi si pongono questa domanda: come sarà il Milan 2021/2022?

Milan nelle retrovie, ma…

Il Milan non si presenta ai nastri di partenza del campionato e della Champions League da favorita. Tuttavia, il calcio ci ha abituati alle sorprese e i tifosi rossoneri più accaniti potrebbero approfittare dei bonus scommesse per piazzare qualche puntata sulla loro squadra del cuore. Pioli sa che partire bene è fondamentale: lo ha fatto l’anno scorso, quando ha inanellato 8 vittorie nelle prime 8 uscite stagionali, dando fiducia all’ambiente e ai giocatori.

Poi, i tanti infortuni, complice anche le numerose partite ravvicinate e la mancanza di alternative in alcuni ruoli hanno un po’ frenato la corsa del Diavolo. È mancato soprattutto un vice Ibrahimovic, visto che Mandzukic non ha praticamente mai giocato e i vari Leao e Rebic non hanno dato il meglio di loro nel ruolo di prima punta. Anche a centrocampo la coperta rossonera è stata spesso corta: Kessié ha dovuto giocare praticamente tutte le partite, Bennacer ha avuto parecchi guai fisici e Tonali ha pagato lo scotto del salto in una grande squadra.

Nonostante ciò, il Milan è riuscito comunque ad arrivare secondo in campionato, anche se a distanza dall’Inter campione d’Italia. Con queste premesse, è logico aspettarsi dai rossoneri un altro campionato di vertice, magari approfittando della continuità che altre squadre non potranno avere: la stessa Inter, la Juventus, la Roma, il Napoli e la Lazio hanno tutte cambiato guida tecnica. Delle prime della classe, solo il Diavolo e l’Atalanta hanno mantenuto lo stesso allenatore.

Nuovi arrivi

La prima, grande novità del Milan per la prossima stagione sarà nel ruolo del portiere. Per 16 milioni di euro, dal Lilla è arrivato Mike Maignan, sostituto di Gianluigi Donnarumma, passato a parametro zero al PSG. Maignan è considerato da tutti come uno dei migliori portieri d’Europa: titolare in Francia, dove ha vinto lo Scudetto, ha partecipato anche al recente Europeo, dove ha ricoperto il ruolo di vice del titolare Hugo Lloris.

Non si tratta di un nuovo arrivo, ma la conferma di Fikayo Tomori al centro della difesa è un tassello importante per il Milan di Pioli. Il calciatore inglese ha convinto la società a riscattarlo dal Chelsea per 28 milioni di euro: giovane, dotato di discreta tecnica e di una velocità superiore alla media, Tomori si è integrato benissimo con Kjaer, tanto da soffiare il posto da titolare all’ormai ex capitano Romagnoli.

milan

I ruoli scoperti

Il calciomercato è appena iniziato, ma al momento la rosa del Milan è piuttosto scarna. In attesa di ufficializzare l’acquisto a titolo definitivo di Tonali, i rossoneri sono a corto di centrocampisti. Meité è tornato al Torino per fine prestito, Pobega è rientrato alla base dopo un anno allo Spezia ma potrebbe partire per fare cassa. Considerato l’addio di Calhanoglu a parametro zero, a Pioli serve urgentemente un nuovo numero 10 e almeno un paio di alternative a Kessié e Bennacer, anche perché entrambi mancheranno sicuramente per un mese a gennaio, quando scatterà la Coppa d’Africa. Da questo punto di vista, piace Bakayoko del Chelsea, già visto a San Siro un paio di stagioni fa.

Sugli esterni d’attacco, qualora dovessero essere confermati Leao e Rebic sulla sinistra, il Milan avrebbe bisogno di un upgrade a destra, dove il solo Saelemaekers si è dimostrato elemento affidabile. Castillejo non ha convinto e potrebbe essere ceduto. I rossoneri valutano diversi profili, ma finora nessuno dei nomi circolati sulla stampa è stato davvero vicino a firmare per il Milan. Quasi fatta invece per il ritorno di Diaz.

Pioli rivorrebbe anche Diogo Dalot, terzino che può giocare su entrambe le fasce, anche perché in questo momento non ci sono grosse alternative a Calabria e Theo Hernandez. Davanti, infine, il Milan sogna Giroud, che sarebbe molto più di un vice Ibrahimovic. Il francese è il profilo d’esperienza e duttilità che può integrarsi al meglio sia come punta centrale in solitaria, sia come partner d’attacco dell’attaccante svedese.

Il modulo di riferimento

Sarà il mercato a definire il modo in cui giocherà il Milan nella prossima stagione, ma difficilmente Pioli abbandonerà il 4-2-3-1 che gli ha permesso di raggiungere risultati importanti. L’ossatura della squadra resterà sostanzialmente la stessa, anche se come detto qualche novità potrebbe arrivare nel trio di trequartisti alle spalle della punta. Piacciono Ziyech del Chelsea, Tadic dell’Ajax, Damsgaard della Sampdoria e Sabitzer del Lipsia, ma occhio alla soluzione Zaccagni. Il giocatore del Verona potrebbe occupare almeno due caselle della trequarti rossonera ed è reduce da un’ottima stagione dal punto di vista realizzativo e degli assist.

Se il 4-2-3-1 sarà la base di partenza, è probabile che Pioli insisterà su un paio di alternative per mantenere la sua squadra imprevedibile. In alcune partite, già nello scorso campionato, si è vista una sorta di 4-2-2-2, con i due trequartisti esterni più accentrati, e il trequartista centrale più vicino alla prima punta. Una soluzione che spesso ha funzionato, portando ottimi risultati in casa rossonera.

Gli obiettivi

Come detto, il Milan al momento non sembra una squadra costruita per poter lottare per lo Scudetto o per arrivare fino in fondo alla Champions League. I rossoneri dovranno essere bravi ad approfittare di eventuali passi falsi altrui, facendosi trovare pronti quando se ne presenterà l’occasione.

Sicuramente il Diavolo vuole confermarsi nelle prime 4 della Serie A, dando continuità di risultati e soprattutto di introiti economici. Troppo importante, nel calcio moderno, stabilirsi costantemente tra le squadre che disputano la massima competizione europea per club.