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Cimitero di Nocera Superiore: installazioni votive per commemorare i defunti

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Cimitero di Nocera Superiore: installazioni votive per commemorare i defunti

Croci luminose saranno posizionate lungo i vialetti e le intersezioni del cimitero di Nocera Superiore per commemorare i defunti in vista del 2 novembre: ammesse soltanto lampade votive a batteria per evitare sovraccarico energetico

Installazioni votive luminose per commemorare i defunti. È l’intervento previsto dall’Amministrazione all’interno del cimitero comunale di Nocera Superiore in vista del 2 novembre.

Le croci, alte circa 2 metri, saranno posizionate lungo i vialetti e nelle intersezioni.

«La vetustà dell’impianto non consente l’accensione di lampade votive agganciate alla rete elettrica del cimitero spiega il sindaco Giovanni Maria Cuofanoe quindi, quest’anno, abbiamo scelto di rendere omaggio ai nostri cari con otto installazioni fisse dislocate nei punti principali dell’area cimiteriale. L’impianto elettrico richiede un intervento strutturale per un importo considerevole, circa 250mila euro, che, al momento, non è nelle disponibilità dell’ente, ma che contiamo di programmare una volta reperiti i fondi necessari».

In vista del 2 novembre, quindi, sono ammesse soltanto lampade votive a batteria: un accorgimento, per chi vorrà posizionarle sulla lapide o nella cappella dei propri cari, per evitare un sovraccarico energetico sulla vecchia rete elettrica.

«Molti sono gli interventi eseguiti nell’ultimo anno all’interno del cimitero aggiunge Cuofanointerventi di sistemazione sono stati eseguiti all’ingresso ed alle mura esterne ed interne. Abbiamo reso più decoroso l’ingresso con la tinteggiatura del cancello ed abbiamo aperto tutti i giorni anche il cancello pedonale nella parte nuova del cimitero. Abbiamo rifatto il manto erboso che delimita i vialetti, abbiamo restaurato il monumento ai Caduti e, dinanzi all’ingresso, abbiamo realizzato una puntuale riqualificazione dell’area dove vi erano vecchie baracche, incuria e sterpaglie. Decoro, pulizia, ordine: di questa cura la città non può e non deve farne a meno».