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Pericolo crolli nella Parrocchia San Leonardo, comunità di fedeli senza chiesa da due mesi

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Pericolo crolli nella Parrocchia San Leonardo, comunità di fedeli senza chiesa da due mesi
Foto tratta dal sito della Parrocchia

Da circa due mesi la Parrocchia è chiusa per inagibilità a causa di alcune crepe. Disagi per l’intera comunità di fedeli e i residenti del quartiere San Leonardo

Senza chiesa e senza attività legate all’oratorio da circa due mesi: questa è la situazione in cui si ritrovano i 2400 abitanti del quartiere San Leonardo di Salerno che fa riferimento ad un’unica parrocchia. 

La Parrocchia di San Leonardo è stata costruita nel 1933 ed è di patronato della famiglia Cioffi – Guariglia. A causa di alcune crepe apparse all’interno della struttura e a seguito di una prima verifica tecnica, ne è stata disposta la chiusura per inagibilità. 

Adesso il parroco Don Antonio Quaranta si ritrova a celebrare messa all’interno di un piccolo locale commerciale adibito ad oratorio. L’attuale situazione ha comportato tuttavia la sospensione delle numerose attività legate alla parrocchia: doposcuola gratuito, laboratori creativi, raccolte solidali e distribuzione mensile di pacchi di generi di prima necessità destinati alle famiglie bisognose della zona. Un rifugio e una piccola oasi felice per i bambini del quartiere.

La comunità non ha intenzione di mollare la presa e ha provveduto ad inviare una lettera all’arcivescovo Monsignor Luigi Moretti affinché la struttura sia messa in sicurezza in tempi celeri. Restano da risolvere diverse problematiche quali celebrazione di battesimi, matrimoni, comunioni e funerali, problematiche ribadite anche al Vicario generale Don Biagio Napolitano.

“Siamo disposti ad attendere il tempo necessario atto alla realizzazione o alla ristrutturazione della nostra Chiesa” ha dichiarato Sante Delli Bovi, membro della comunità dei fedeli, educatore dell’oratorio e promotore delle attività ludiche destinate ai bambini.  “Il Vicario, durante l’incontro di sabato, ha prospettato come destinazione provvisoria: la Chiesa di San Vincenzo De’ Paoli. Ci auguriamo che si tratti di una soluzione provvisoria e non definitiva visto che è una sede delocalizzata e pertanto difficile da raggiungere da chi non è automunito. Chiediamo che siano messe in campo maggiori forze lavoro, in modo da ridurre i tempi di consegna”.