Home Cronaca Processo cagnolina Chicca: l’8 aprile si torna in aula per la nona volta

Processo cagnolina Chicca: l’8 aprile si torna in aula per la nona volta

0
Processo cagnolina Chicca: l’8 aprile si torna in aula per la nona volta

Previsto un sit-in davanti alla cittadella giudiziaria di Salerno in occasione dell’udienza di lunedì 8 aprile per il processo sul caso della cagnolina Chicca

Il processo contro Antonio Fuoco, l’aguzzino della cucciola massacrata nel quartiere Pastena di Salerno il 15 febbraio 2017, entra nel vivo. Dopo l’ennesimo rinvio, infatti, lunedì 8 aprile si torna in aula per la nona volta, dopo che il processo, che ha avuto inizio a maggio 2018, è stato oggetto di continui slittamenti dovuti a motivi sempre diversi.

Nell’ultima udienza dello scorso 11 febbraio sono state esaminate e vagliate le richieste di costituzione di parte civile delle numerose associazioni di tutela degli animali che, sin dalla prima udienza, hanno partecipato al processo. Il giudice, dottore Paolo Valiante, ha ritenuto opportuna l’ammissione di tutte le associazioni, sia nazionali che locali, aventi un collegamento con il territorio. L’avvocato dell’imputato ha fatto richiesta di rito abbreviato e, quindi, la discussione del processo si terrà in camera di consiglio alla sola presenza delle parti e dei relativi difensori.

Dunque, mentre i legali delle associazioni animaliste saranno in aula, rappresentanti di DPA Onlus, Animalisti Italiani, Lega Nazionale per la Difesa del Cane, OIPA, ANPANA, Dalle Zampe al Cuore – Associazione Zoofila Rocchese, Gli Invisibili di Mamma Anna, Una Zampa per Amico, Ti salvo con il cuore – Associazione Animalista Sarnese, Associazione 4 Zampe For Ever, Qua la Zampa! San Marzano ed Associazione Zoofila Nocerina, dalle ore 13, saranno presenti con un sit-in nello spazio antistante la cittadella giudiziaria, con striscioni, cartelloni ed un fiocco rosa intorno al braccio in ricordo di Chicca, simbolo di tutti gli animali vittime dell’uomo.

La cittadinanza è invitata a partecipare al presidio, con l’auspicio che la magistratura dia finalmente un forte segnale di condanna verso tali gesti.