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Certosa San Lorenzo: le “Storie Certosine” restano a Padula

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Certosa San Lorenzo: le “Storie Certosine” restano a Padula

Agosto 2012: apre i battenti la Mostra “Storie Certosine”, presso la Certosa di San Lorenzo di Padula. L’intento era arricchire il percorso museale della Certosa con l’esposizione di quattro dipinti, olio su tela, provenienti dalla Certosa di San Martino, concessi in prestito dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli. Una mostra che, oltre ad arricchire il percorso di ricerca dell’Arte nel territorio campano, ha portato la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli a concedere la “consegna temporanea” delle opere alla Certosa di Padula. Ad acconsentire alla richiesta del Soprintendente ai BAP di Salerno e Avellino, Gennaro Miccio è il Soprintendente di Napoli, Fabrizio Vona, che precisa di aver preso questa decisione “in considerazione delle ragioni espresse e delle ricerche condotte in occasione della mostra ‘Storie Certosine’che ha riscosso notevole consenso di pubblico e per questo prorogata fino al settembre 2013”

Le opere esposte offrono interessanti argomenti di discussione per il monumento di Padula, in quanto le scene dipinte, raffiguranti diversi Padri certosini colti in vari momenti di vita comunitaria, presentano come sfondo architettonico alcune strutture facilmente riconoscibili del cenobio padulese, e tra esse, una, in particolare, ne riproduce fedelmente la maestosa facciata. Particolare cura è stata riservata all’indagine storica e alla ricerca documentale, ricerca che ha fornito risultati forse insperati dopo circa due secoli  e che fanno luce sull’effettiva destinazione e collocazione di una parte del nobile patrimonio storico-artistico che all’inizio dell’Ottocento, a causa delle soppressioni monastiche allora decise dai Napoleonici, abbandonò la Casa certosina di Padula per la quale era stato realizzato.

Il documento fondamentale che attesta la reale provenienza delle 4 tele risale al 1824, a firma dei responsabili del Museo Borbonico di Napoli che acconsentirono alla consegna delle opere alla Certosa di San Martino, ma con una nota che specificava che “… forse appartenevano a S. Lorenzo la Padula.”. La Certosa di Padula, fondata nel 1306, riconosciuta dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità nel 1998, si estende su un’area di 51000 mq tra spazi coperti, chiostri ed aree verdi e nel 2002 è stata inserita dalla Regione Campania nel novero dei Grandi Attrattori Culturali.