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Cavese, Santoriello: “Resto e punto alla riammissione in C”

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Cavese, Santoriello: “Resto e punto alla riammissione in C”

Patron Massimiliano Santoriello sul futuro della Cavese: “Retrocessione dolorosa e sfortunata ma puntiamo al ritorno tra i Professionisti”

Dopo la retrocessione in D, la Cavese ripartirà comunque dal patron Massimiliano Santoriello. In giornata era attesa una importante conferenza stampa per parlare del futuro per il club aquilotto ed il presidente ha dato conferma di proseguire anche per la prossima stagione. Anzi, il numero uno parla di puntare anche al ritorno tra i Professionisti.

Queste le sue dichiarazioni: Le ultime settimane sono state difficili perché non è stato facile metabolizzare questa retrocessione. Questo è stato un anno difficile anche per la morte di Antonio Vanacore che ha reso tutto molto complicato. Ringrazio chi ha continuato a credere ancora nella Cavese nonostante tutto. Sono il responsabile di tutto questo che è accaduto”.

“Fatti degli errori, adesso puntiamo a ripartire”

I primi tre anni, per quanto riguarda gli obiettivi – continua Santoriello – al primo anno siamo andati in C e successivamente abbiamo sfiorato i playoff per un gol e successivamente abbiamo garantito la salvezza prima della pandemia. Quello di quest’anno è stata una stagione dove ci è girato tutto storto fin dall’inizio, fino ad arrivare al punto più basso che è la retrocessione. Abbiamo fatto degli errori, ne prendiamo atto e andiamo avanti, puntando a ripartire al meglio“.

Poi prosegue: “L’obiettivo più ambizioso è quello di fare l’impossibile per avere la riammissione in Serie C perché fuori dal campo godiamo di ottima salute e nonostante tutte le problematiche faremo in modo di avere il ritorno tra i Professionisti. Stiamo studiando la situazione e solo con la fine di stagione si può capire qualcosa in più, anche perché uscirà un regolamento con i parametri“.

Sulle sue dimissioni iniziali, poi rientrate: “La questione per l’Amministrazione comunale è un problema che purtroppo perdurerà nel tempo. Da noi è una condizione imprescindibile per quanto riguarda le strutture sia per il campo di allenamento che per lo stadio. Dopo essere tornati da Castellammare, abbiamo trovato una brutta situazione del “Lamberti”. Il Comune sa quali sono le problematiche ed il dialogo tra noi è migliorato, quindi torneremo alla carica per vedere di fare dei miglioramenti. Io sono un cittadino di Cava e mi fa male vedere strutture deficitarie tra stadio e campo d’allenamento, quando feci la conferenza di settembre ero deluso“.

“Stagione sfortunata, black-out finale inspiegabile”

Sulla stagione della Cavese: “Sulla prima parte di stagione, prima delle dimissioni di Modica, noi abbiamo vissuto una serie di episodi sfortunati che hanno indirizzato il nostro percorso. Dopo l’addio del mister, ci siamo trovati a fare conti con altre situazioni sfortunate. Sembravamo riprenderci avendo fatto 8 punti in 4 giornate ad inizio ritorno e avevo dato carta bianca per la campagna di rafforzamento a gennaio anche con l’avvento di Lamazza come direttore sportivo. Poi dopo con l’avvento del Covid è precipitato tutto e non mi spiego cosa sia potuto accadere.

Sulla costruzione della rosa iniziale: “Avevo avuto l’impressione di una buona squadra inizialmente, forse erano troppo giovani e c’è mancato l’entusiasmo dei risultati. Successivamente la rosa è stata ulteriormente rinforzata ma, purtroppo, i fatti non ci hanno dato ragione. Forse nelle ultime 5 partite si è visto il valore della squadra ma quando ormai era troppo tardi. Comunque è stato un campionato dove, tranne la Ternana, ce la siamo giocati con tutti e solo la classifica non ha rispecchiato il nostro reale valore. Scelte che non rifarei? Nessuna perché sicuramente sono responsabile ma abbiamo avuto tanta sfortuna che ha deciso il tutto. Forse non aver preso determinati calciatori a mister Modica è stato un errore”.

Perché esonerare Maiuri a gennaio? Santoriello: “Non c’era stata quella svolta che volevamo in termini di risultati. Forse un altro po’ di tempo sarebbe servito al tecnico però la pressione del risultato in quel momento ci ha portato a fare una scelta, maturata dopo la partita di Torre del Greco e pertanto decisi di richiamare Campilongo. Volevamo ripartire e ci siamo riusciti ma poi c’è stato questo blackout che è inspiegabile“.

Sui tifosi: “Sicuramente se avessimo avuto loro a sostenerci sugli spalti, il risultato sarebbe stato diverso perché loro sono sempre stata l’arma in più per la Cavese, sarebbe stato un altro campionato. Si tratta di un valore aggiunto che poche società possono vantare. I rapporti? Mi prendo le responsabilità per ciò che è accaduto, capisco il loro stato d’animo e questo fa male. Bisogna chiedere scusa e andare avanti, convinti che non possiamo più sbagliare adesso“.

“Puntiamo alla riammissione, capitale tecnico azzerato”

Sulla ricostruzione in vista della prossima stagione della Cavese: “Da un punto di vista societario dovremo fare iscrizione alla D e preparare domanda di riammissione. Per quanto riguarda la parte tecnica, stiamo cercando un manager che possa ricostruire il tutto, una persona esperta e navigata con la voglia di vincere, a cui darò un budget a disposizione per effettuare gli acquisti“.

“I tempi? Fosse per me avrei già fatto la scelta, ma è ancora presto per ora. La figura del direttore sportivo sarà quella da non sbagliare perché fondamentale per la costruzione della squadra. Le cose vanno fatte per bene e nel minimo dettaglio, io farò il presidente ed il ds avrà il compito di dare vita al progetto per calciatori e allenatore“, chiude l’argomento Santoriello.

Sui tuffi nel passato della Cavese: “Non ci saranno più passi indietro ma si andrà solamente avanti da qui in poi. Adesso tutto sta nella scelta di fare un ds che sia chiaro con me e soprattutto con la piazza per cercare di fare andare al meglio per il futuro. Non è facile vista la situazione ma ci proveremo, prestando la massima attenzione“.

Infine sui calciatori: “Dobbiamo definire le situazioni future ma sarà compito del direttore sportivo valutare chi trattenere oppure mandare via, dipende anche dalla loro disponibilità. Il capitale tecnico però si azzererà“.