Home Sport Calcio Cavese, tante distrazioni e troppi ko di misura: così la salvezza è lontana

Cavese, tante distrazioni e troppi ko di misura: così la salvezza è lontana

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Cavese, tante distrazioni e troppi ko di misura: così la salvezza è lontana
Ph: Alfonso Maria Salsano

A Foggia è maturata la sconfitta numero 16 per la Cavese, la quarta consecutiva. Gli episodi fanno la differenza: serve il cambio di rotta

La Cavese è tornata in campo dopo essere stata ferma tre settimane per via del Covid. A Foggia i ragazzi di Campilongo hanno offerto una prestazione di cuore e grande sacrificio, non facile soprattutto dopo un così lungo periodo di inattività per far fronte al virus.

Ma questo non è bastato per portare a casa il risultato contro un avversario – nonostante la classifica (i Dauni hanno 43 punti e sono in zona playoff) – con cui gli aquilotti se la sono giocata alla pari nell’arco dei 90 minuti, nonostante le numerose assenze. A decidere il match è stato un episodio, una palla inattiva, l’ennesima da inizio stagione e che comporta la sconfitta numero 16 in 26 partite disputate, il quarto ko consecutivo ed una vittoria che ormai manca dal 7 febbraio (1-0 alla Paganese, gol di Gerardi).

Il gol di Ibou Balde arriva da una marcatura sbagliata da parte di Matera che si fa sovrastare dall’avversario e punisce impietosamente Russo. Per il resto, durante tutti i 90 minuti, la Cavese ha saputo tenere botta all’avversario ma non è riuscita a riequilibrare il punteggio, incappando nella sconfitta.

Sconfitte indigeste

E sono proprio le sconfitte di misura a pesare nell’economia della stagione per la Cavese. Quattro allenatori in panchina (Modica, Facciolo, Maiuri e Campilongo) ma un copione che non cambia e che si è ripetuto soprattutto nelle ultime 4 giornate.

Ma non sono solo le palle inattive a fare la differenza. A Viterbo, Murilo (alto 1.79) svetta tra due difensori e sigla il gol vittoria; in casa contro la Juve Stabia hanno fatto la differenza un rigore ed una dormita sul corner che porta al gol del 2-1 di Troest; a Monopoli (in 11 contro 10 per 60′) puniti dall’ex-De Paoli dopo una serie di distrazioni difensive; ed infine a Foggia con il gol di Balde su tiro dalla bandierina.

Ma l’elenco è molto lungo e continua con: Cavese-Vibonese 0-1 (gol subito da calcio piazzato), Cavese-Bari 2-3 (tutti e tre i gol dalla inattiva, di cui uno al 90′), Cavese-Monopoli 0-1 (gol da 50 metri subito da Giorno), Cavese-Foggia 0-1 (rigore sbagliato da Favasuli e rigore decisivo di Curcio, tutto in 5 minuti), Cavese-Casertana 0-1 (gol subito da corner a 5′ dalla fine), Cavese-Palermo 0-1 (gol subito al 93′ da palla inattiva) e Avellino-Cavese 1-0 (svarione difensivo di Granata sul gol partita di Adamo).

Se a questi ko, ci si aggiunge anche il fallo da rigore commesso da Pompetti a Teramo che è valso l’1-1 finale e la papera di Bisogno a Catania sul gol di Pecorino (poi pareggio di Russotto per l’1-1) allora il quadro si appesantisce ulteriormente.

Analizzando la classifica delle peggiori difese del campionato, la Cavese con 36 gol subiti (e due partite in meno) è migliore di Turris (48), Casertana (42), Bisceglie (41), Paganese (40), Monopoli (39), Virtus Francavilla (38) ed al pari del Potenza.

Mancata reazione: serve un cambio di rotta

Ad incidere nell’andamento stagionale è anche la mancata reazione degli aquilotti alle situazioni di svantaggio. Eccezion fatta per la partita di Foggia, dove non si poteva chiedere di più alla squadra, gli aquilotti hanno saputo ottenere soltanto tre punti (Potenza, Catania e Vibonese) recuperando da un punteggio sfavorevole. Questo anche a causa della sterilità offensiva: sono appena 17 i gol segnati in 26 giornate.

Tanti fattori che stanno facendo la differenza nella stagione della Cavese, ad oggi distante 11 punti dal quintultimo posto occupato dalla Vibonese. Se ieri si fosse chiuso il campionato, non si disputerebbero i playout con gli aquilotti condannati ai Dilettanti senza spareggi. Ma fortunatamente non è ancora finita ed il compito di Campilongo adesso è quello di far capire alla squadra che il tempo inizia a stringere (10 partite al termine del campionato) ed i singoli dovranno iniziare a tirare fuori gli attributi, nonostante la situazione di emergenza. Già, perché ad una stagione già drammatica di suo, ci si aggiungono anche le defezioni. A Foggia ne mancavano 10 tra infortuni, squalifiche, positività al Covid ed altri senza neanche un allenamento nelle gambe.

Turno infrasettimanale: si torna al “Lamberti”

E mercoledì arriva il Catanzaro: ci saranno tanti rientri ma è la difesa a preoccupare. Lancini e Marzupio (più Pompetti) sono ancora alle prese con il Covid, De Franco squalificato (al pari di Matera) e De Vito stagione finita. Gli unici arruolabili sono il già citato Matino, l’albanese Gega a disposizione e Favasuli, reduce da 94 minuti a Foggia.

Situazione non facile ma adesso il compito della Cavese è quello di non abbattersi. Anzi, questo è il momento di dare delle risposte importanti, di dimostrare attaccamento alla maglia e di voler lottare fino all’ultima goccia di sangue e sudore per conquistare questa salvezza, che, ad oggi, sarebbe miracolosa. Serve il cambio di rotta, immediato.