Home Sport Calcio Cavese, così non va. La squadra c’è, gli uomini ancora no

Cavese, così non va. La squadra c’è, gli uomini ancora no

0
Cavese, così non va. La squadra c’è, gli uomini ancora no
Ph: Alfonso Maria Salsano

1 punto raccolto in 5 partite: la Cavese vive subito il suo primo momento di difficoltà. Molte individualità ancora non rendono come ci si attendeva e la classifica parla chiaro

Nessuno si sarebbe immaginato un inizio di campionato così complicato per la Cavese di Giacomo Modica. Vero, per assimilare e oliare gli schemi del mister di Mazara del Vallo ci vuole tempo, ma rispetto a 2 anni fa l’inizio di questa stagione è ben peggiore.

Un solo punto raccolto in 5 giornate (ed una partita da recuperare), ultimo posto in classifica insieme al Palermo (che di partite in meno ne ha 2). Davvero un inizio difficoltoso per gli aquilotti che non si aspettavano di avere un andamento così a rilento. Ma analizzando nel dettaglio le prime 5 uscite della Cavese una cosa è certa: la squadra c’è, i singoli giocatori meno.

Una squadra zemaniana come quella Modica è abituata di solito a segnare valanghe di gol ma fino ad ora sono solo 2 le reti segnate in 450 minuti di calcio giocato ed entrambe nella sfida contro il Bari dello scorso 7 ottobre: per il resto si registrano 4 partite senza mai gonfiare la rete avversaria.

Dove sono gli attaccanti?

In questo avvio di stagione, si è constatato come la Cavese non abbia ancora ben chiaro quale sia il reparto offensivo più affidabile. La costante è Andrea De Paoli, praticamente sempre titolare nelle prime 5 uscite o come esterno o riferimento centrale ma autore solo di un gol su calcio di rigore nella sfida contro i pugliesi.

Per il resto, si varia molto e non c’è un’identità ben definita. Si è visto Nunziante ritornare in attacco sulla destra dopo una stagione precedente passata a correre in difesa sulla fascia mancina. Poi, nell’ordine: Forte, Oviszach, Montaperto, Senesi, Russotto, Vivacqua e l’eterno De Rosa, hanno tutti ruotato nell’arco delle prime 5 giornate.

Su tutti, il fantasista romano ex-Napoli è stato praticamente assente le prime due giornate per squalifica mentre a Pagani è stato sostituito dopo mezz’ora per l’espulsione di D’Andrea. Addirittura contro la Viterbese si è fatto espellere per somma di ammonizioni, saltando così il derby contro la Juve Stabia. Colui che dovrebbe dare maggiore fantasia e soluzioni per l’attacco, praticamente non ha mai risposto presente in quest’inizio di stagione.

Nell’ultima gara contro la Juve Stabia sono scesi in campo Vivacqua e De Paoli da titolarima l’apporto dei due attaccanti è stato praticamente nullo. Inoltre, l’espulsione ha ulteriormente fatto sparire i riferimenti offensivi della Cavese fin quando non sono stati sostituiti da Montaperto e De Rosa.

Espulsioni sanguinose

Un altro aspetto che ha inciso fortemente nelle prestazioni della Cavese sono i cartellini rossi. Nelle ultime tre partite disputate, la squadra di Modica ha sempre dovuto fare a meno di un uomo durante la gara.

Sanguinose quelle di D’Andrea a Pagani e Zedadka ieri contro la Juve Stabia, mentre quella di Russotto ha spento ogni tentativo di provare a riprendere la gara contro la Viterbese. Nei due derby, gli aquilotti si sono ritrovati a giocare per oltre un’ora in 10 uomini ed in entrambe le circostanze la squadra stava girando bene, tenendo bene l’avversario e rendendosi pericolosa su alcune azioni.

Poi la mazzata dell’espulsione ha demoralizzato il gruppo: contro la Paganese è stato Bisogno a salvare la baracca con il rigore parato a Scarpa. Invece a Castellammare ci è voluto un capolavoro di Mastalli su punizione ed un contropiede 2 contro 1 al 94′ per sgretolare il muro bluefoncé. Il sacrificio in campo viene messo dalla squadra ma purtroppo non è stato premiato nel derby del “Menti”.

Inoltre, giocare tre partite in 10 contro 11, rende difficile analizzare anche l’atteggiamento della squadra. Tolto l’esordio contro la Vibonese, l’unica prova limpida è stata proprio quella contro il Bari. In campo c’erano 10 under a metà ripresa, mancava l’esperienza di Russotto, ma la squadra è andata ad un passo dal fermare una corazzata candidata a vincere il campionato, salvo poi prendere il gol del 3-2 al 90′ per un infortunio di Bisogno.

Le liete note

In tutto questo mare di aspetti negativi dell’avvio di stagione, si registrano anche le liete note in casa Cavese dai giovani. Cuccurullo – non in campo al “Menti” per qualche linea di febbre – ha dimostrato di essere un ottimo elemento, al pari di Marco Pompetti, buttato in campo last-minute contro il Bari ma che si è già preso il centrocampo della Cavese.

Si potrebbe vedere qualcosa in più là davanti: Montaperto meriterebbe qualche chance da titolare, così come Riccardo Forte, praticamente sparito dai titolari dopo il gol contro il Bari. Infine, buoni segnali sono arrivati anche da Niccolò Ricchi che contro la Viterbese ha dimostrato di essere un terzino a tutta fascia e di avere una buona intesa con Russotto (fin quando è rimasto in campo). Dalla catena di sinistra, la Cavese – con il suo apporto – ha creato le maggiori occasioni pericolose del match.

Tour de force: si aspetta una reazione

Dunque, la Cavese è chiamata a dare risposte importanti e domenica al “Lamberti” c’è un avversario importante come il Monopoli di Scienza, secondo nella regular season dello scorso anno.

Gli aquilotti di Modica sono chiamati a dare una risposta importante, soprattutto ai tifosi e alla società, in particolar modo nelle individualità. Sarà un test chiave per dimostrare che la Cavese non è in crisi ma si tratta semplicemente di un inizio storto dove non gira per il meglio dal punto di vista di fortuna ed episodi.

Quello contro i biancoverdi sarà il terzo impegno in una settimana. La Cavese sarà chiamata ad altri due impegni nei sette giorni successivi, a Bisceglie e Potenza, per un totale di 5 partite in 14 giorni. Sarà un primo passaggio decisivo della stagione dove si deve smuovere soprattutto la classifica che, in questo momento, piange. È il momento di rialzarsi e farlo in fretta.