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Cava de’ Tirreni, sinergia con servizi sociali e Piano di Zona Ambito S2

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Cava de’ Tirreni, sinergia con servizi sociali e Piano di Zona Ambito S2

Piano di Zona S2: Reddito di Inclusione, Servizi sociali e Ambito S2 al lavoro per la Rete della protezione e dell’inclusione sociale

Il Comune di Cava de’Tirreni, attraverso la stretta sinergia tra i Servizi sociali ed il Piano di Zona Ambito S2 e sotto l’attenta supervisione del sindaco Vincenzo Servalli, delegato alle Politiche sociali dell’ente e presidente del Coordinamento istituzionale dell’Ambito, è impegnato nello svolgimento delle procedure per la realizzazione della Rete della protezione e dell’inclusione sociale.

Il decreto legislativo istitutivo del Reddito di Inclusione, infatti, fissa i livelli essenziali delle prestazioni in maniera da accompagnare la famiglia in tutto il percorso nei servizi, dal momento della richiesta delle informazioni all’auspicato affrancamento dalla condizione di povertà. Le funzioni coperte sono quindi quelle dell’accesso ai servizi, della valutazione della condizione di bisogno, della progettazione personalizzata e dell’individuazione dei sostegni per il nucleo familiare e degli impegni assunti dai suoi membri.

Quanto all’accesso ai servizi, l’obiettivo individuato del Piano prevede l’attivazione di un numero congruo di Punti per l’accesso al REI. Si tratta di uffici chiaramente identificati nel territorio, in cui i cittadini possono ricevere informazioni, consulenza, orientamento e, se necessario, assistenza nella presentazione della domanda.

A conclusione della valutazione multidimensionale, si definisce il progetto personalizzato, che definisce gli obiettivi generali e i risultati attesi da raggiungere tramite specifici sostegni, assicurati dai servizi, ed impegni che il nucleo familiare fa propri. Impegni che condizionano l’erogazione del beneficio e definiscono le opportunità per affrancarsi dalla condizione di bisogno.

Si tratta, in concreto, di partecipazione a tirocini per l’inclusione, assistenza domiciliare, sostegno socio-educativo, sostegno genitoriale, mediazione culturale, pronto intervento sociale, ecc. In particolare, il Piano prevede che almeno uno di questi servizi sia attivato ogni qual volta si presenti una situazione di bisogno complessa.

Inoltre, si prevede l’attivazione di percorsi di sostegno alla genitorialità quando nel nucleo familiare sia presente un bambino o una bambina nei primi mille giorni della sua vita: un intervento che tiene conto di una delle fasi più delicate dell’esistenza, in cui la presenza di specifici fattori di rischio può avere effetti duraturi così come, viceversa, risulta avere maggiore efficacia in quanto precoce e di natura preventiva.