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Cava: la violenza di genere al centro della performance “Ab-uso”

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Cava: la violenza di genere al centro della performance “Ab-uso”

Cava De’ Tirreni: La violenza di genere discussa dalle artiste Di Marino e Panariello al margine della performance artistica “Ab-uso”

Un’occasione di confronto per parlare delle violenze morali e fisiche di cui sono vittime le donne ogni giorno, ma anche per aprire la porta ad azioni concrete, utili ad affrontare un problema che si è acuito negli ultimi anni.


Si terrà giovedì 12 maggio alle ore 18, nella sala di rappresentanza del Comune di Cava, il convegno “Ab–Uso” – organizzato dalle artiste Annamaria Panariello e Rosanna Di Marino – che focalizzerà l’attenzione sul tema della violenza “di genere e in genere”.


L’iniziativa rappresenta la naturale prosecuzione di un omonimo progetto di Panariello e Di Marino, plasmato nella precedente performance artistica (intitolata appunto “Ab-uso”) presentata per la prima volta qualche mese fa a piazza della Libertà a Salerno e che sarà replicata a piazza Abbro poco prima del convegno.


All’appuntamento parteciperanno il sindaco di Cava Vincenzo Servalli; l’assessore alla Cultura Armando Lamberti; la critica d’arte Gabriella Taddeo; la coordinatrice dell’Assemblea delle donne di Salerno Maria Di Serio; la psicologa e psicoterapeuta Pina Cucco.

L’incontro sarà arricchito dagli interventi delle poetesse Barbara Spatuzzi e Maria Mammola, dalla fotografa Valentina Cirillo e dall’esibizione musicale di Paola Civale al violino. La moderazione sarà a cura di Franco Bruno Vitolo
“La nostra collaborazione artistica vuole essere provocazione e ha lo scopo di far accendere riflettori su dibattiti a tematiche sociali.

In questo senso assume un particolare significato anche il nostro nome d’arte “Osmotica” che racchiude l’esigenza di reciproco scambio e compenetrazione di idee ed atteggiamenti artistici – hanno spiegato Annamaria Panariello e Rosanna Di Marino – La performance vuole, inoltre, offrire una riflessione su tutte le violenze e, guardando oltre, denunciare e superare ogni forma di confine e sopraffazione. Ab-uso prolunga, dunque, questo filo di trasmissione attraverso una verbalizzazione con il supporto delle varie figure professionali che saranno presenti”.


A margine dell’iniziativa le artiste doneranno ai membri del convegno l’opera scomposta “Volo di Libertà” che, come spiegato dalle artiste, “è stata realizzata a quattro mani e volutamente su più tele, in modo che ognuno custodirà una parte del tutto, in simbologia di tutela ed unione con l’altro, con la consapevolezza che la scelta della “non violenza” è sempre una condivisione ed un sentire derivante da più parti”.

Le artiste

Annamaria Panariello, nata a Cava dei Tirreni (Sa), consegue gli studi artistici presso l’istituto d’arte “Filiberto Menna” (Sa). Maestra d’arte, ceramista, scultrice, pittrice e poeta, perfeziona i suoi studi artistici presso la bottega del Maestro Raffaele Graziano a Salerno. Ha realizzato opere per esponenti di spicco del panorama culturale italiano, tra cui il maestro e regista italiano Ugo Gregoretti. La sua arte ha ottenuto rilevanza mediatica e le sue opere figurano in collezioni di enti pubblici e privati, sia in Italia che all’estero. È inserita, tra l’altro, negli annuari di arte moderna contemporanea editi da Mondadori. 


Rosanna Di Marino, nata a Cava de’ Tirreni (Sa), frequenta l’Accademia di Belle Arti a Napoli, specializzandosi in pittura. I primi lavori risalgono agli anni ’80 e sono improntati ad un figurativismo classico. Nel ’95 la prima svolta, caratterizzata da un distacco tematico e tecnico della pittura dell’artista. Abbandonato il soggetto della figura, la Di Marino si addentra in un percorso più astratto, “riscaldato” da accostamenti cromatici forti. L’acquisizione delle tecnologie informatiche, poi, consente all’artista cavese di rielaborare cromaticamente alcune delle sue opere grafiche. Dal 2001 crea opere più incisive e lavori più introspettivi: una sorta di fusione ideale tra il primo ed il secondo periodo con una lettura particolare della realtà e con un utilizzo della figura rielaborata con un cromatismo forte. In quest’ultima fase, le opere sono contaminate con elementi quali la sabbia e scritte di giornali, quasi a formare basi reali da cui far scaturire la sua urgenza espressiva.