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Castori e il gioco che ha portato la Salernitana in A

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Castori e il gioco che ha portato la Salernitana in A
immagine di redazione

Castori: “Il mio è un calcio efficace”. Un’idea di gioco che ha riportato la Salernitana in A dopo 22 anni con 19 vittorie e 46 goal

A 66 anni Fabrizio Castori riporta la Salernitana in Serie A, dopo più di due decenni di assenza. La carriera del tecnico marchigiano è lunga, costellata di tante promozioni (ben otto compresa quella di quest’anno). Una vita, quella da allenatore, pregna di esperienza, come necessariamente deve essere per chi, come lui, ha scalato tutte le categorie del calcio professionistico.

Nessuno credeva che la Salernitana di Castori potesse raggiungere questo ambizioso traguardo. Anche perché la concorrenza era tanta e c’erano squadre che sulla carta erano le favorite, come il Lecce ed il Monza. La Salernitana si è rivelata però l’outsider del campionato di Serie B 2020-2021, conquistando a morsi una meritata promozione. Un successo frutto del duro lavoro di Castori, che è stato capace di creare un gruppo coeso, determinato, in cui ha regnato l’armonia anche con chi non ha mai giocato (si pensi a Micai).

Inutile dire, poi, che vanno riconosciuti a Castori anche i meriti tecnici, legati al calcio in senso stretto. Insomma, il gioco di Castori, spesso criticato perché poco (o forse per nulla) spettacolare, ha ripagato. La Salernitana ha vinto 19 partite su 38, perdendone solo 7 e pareggiandone 12. In tutto il campionato i granata hanno segnato 46 goal, subendone 34. Tutto questo registrando la media possesso palla più bassa di tutta la Serie B, ossia 38,2%. Certo non stupisce questo dato, conoscendo la visione del calcio che ha Castori. La parola che viene in mente è una: concretezza.

Proprio a proposito della sua idea di calcio, Castori è intervenuto alla “Gazzetta dello Sport”: Il mio è un calcio efficace, per me il passaggio orizzontale in difesa non serve a niente“. L’allenatore marchigiano ha spiegato: “A me viene sonno quando vedo squadre che fanno cento passaggi senza mai tirare in porta. Io mi ritengo moderno, faccio il calcio di Klopp, di Simeone, dello stesso Guardiola. Lo dice anche Allegri. Rifiuto questa etichetta di calcio non spettacolare”. 

Molto chiaro dunque Castori, che racconta come a lui interessi portare a casa i 3 punti. “Me ne frego delle mode. Il mio punto di riferimento è la velocità con cui si arriva a tirare in porta. Noi siamo organizzatissimi, non ci inventiamo le cose. Per fare questo calcio bisogna correre e tutti gli allenamenti sono studiati. Portatemi lo scienziato che dice che il calcio bello è quello con cento passaggi“.