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Caso Fonderie: Comitato Salute e Vita presenta le diffide

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Caso Fonderie: Comitato Salute e Vita presenta le diffide

Caso Fonderie Pisano: questa mattina, presso il Bar Verdi, il Comitato Salute e Vita ha presentato due diffide nei Confronti del Dirigente Aia della Regione Campania

Ancora alta tensione sul caso Fonderie Pisano: in mattinata sono state presentate due diffide dal Comitato Salute e Vita nei confronti del Dirigente Aia.

Almeno da due anni alla Fonderia è stato permesso di lavorare senza avere l’autorizzazione e a continuare ad avvelenare la popolazione e i lavoratori – spiega il Presidente del Comitato, Lorenzo ForteDue sono le riflessioni che mi sento di fare: vorrei capire il sindacato, la CGL, dov’è stata, come e quando ha tutelato la salute dei lavoratori, ma anche dei cittadini. Nel processo del 2015 i reati che erano stati conclamati e trovati in quella fabbrica, uno dei casi d’imputazione di quel processo (che si concluse con il patteggiamento), prevedeva che era stato certificato che all’interno della fabbrica la mancanza captazione dei fumi all’interno, abbiano messo in pericolo la salute dei lavoratori, non contando quello che aveva provocato al di fiori. Ma anche nel 2017, era stato certificato che tra le varie criticità che Pisano aveva compiuto, e continuava a non rispettare, aveva messo in pericolo la salute. In questi due casi non è stata spesa una parola per quei lavoratori.

L’argomento chiaro che Lorenzo Forte tende a sottolineare è che non può essere garantito il lavoro a discapito della salute di chi lavoro e di chi vive in quel territorio. Li riteniamo responsabili morali di questo sfacelo. Oggi abbiamo la certezza che quella fabbrica ha provocato danni.” 

Se l’obiettivo amministrativo è stato raggiunto, cioè la rievoca dell’Aia, è perché c’è stato un lavoro fatto dal comitato nel corso di questi anni: la sensibilizzazione delle persone. – si esprime l’Avv. Franco Massimo LanocitaDobbiamo ricordare che la fabbrica quando è stata realizzata era in una area industriale che nel corso degli anni è diventata popolata: era un collocazione non più sopportabile. Oggi, obbligatorio è lo smantellamento dell’attività, anche se sarà una battaglia più dura.

L’appello ai lavoratori

Infine, Lorenzo Forte, si rivolge a tutti i lavoratori: “Denunciate quello che avete visto e denunciate per la vostra salute violata e per le malattie che tanti di voi avete avuto. Denunciate e chiedete di avere giustizia insieme a noi, noi saremo al vostro fianco se vorrete fare questo e anche per garantire la cassa integrazione.