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Carcinoma prostatico, partiti gli studi al Polo Oncologico di Pagani

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Carcinoma prostatico, partiti gli studi al Polo Oncologico di Pagani
Immagine da Pixabay

Sono partiti gli studi per la ricerca sul carcinoma prostatico a cura del Polo Oncologico di Pagani: a guidare i lavori è il prof. Giuseppe Di Lorenzo

Partono al Polo Oncologico di Pagani, sotto la guida del Prof. Giuseppe Di Lorenzo, Direttore della UOC di Oncologia, due studi sul carcinoma prostatico: FAMI-PROST e PROQOL.

Il primo studio, FAMI-PROST, è rivolto ai pazienti affetti da carcinoma prostatico ed è finalizzato ad identificare mutazioni dei geni BRCA 1 e 2, che predispongono ad un andamento più aggressivo della neoplasia.

Il ruolo di queste alterazioni genetiche, in linea germinale e somatica, è ampiamente noto nelle neoplasie mammarie e ovariche, ma non mancano tuttavia implicazioni terapeutiche per i pazienti affetti da neoplasia prostatica; l’Agenzia Europea del Farmaco ha approvato a Novembre 2020 l’utilizzo di Olaparib, inibitore di PARP, nel paziente affetto da carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione BRCAmutato.

La grossa novità dello studio, come ricorda il Prof. Giuseppe Di Lorenzo, è che potranno essere identificate mutazioni di BRCA somatica e germinale già al momento della diagnosi, come oggi avviene per il tumore della mammella e dell’ovaio. Mettendo in atto strategie terapeutiche più appropriate, anche con eventuale risparmio economico per L’ASL. FAMI-PROST è coordinato dalla dott.ssa Simona Iaccarino, dirigente medico presso struttura, e con il contributo di un qualificato team di datamanagers.

Il secondo studio, PROQOL, ha lo scopo di valutare l’impatto della diagnosi di tumore prostatico e dei successivi trattamenti, sulla qualità di vita, sulla sfera psicologica, relazionale, sessuale e corporea del paziente.

Il paziente sarà così aiutato nell’elaborazione dell’esperienza di malattia: un processo ancora più difficile in epoca di COVID-19, sia per le difficoltà che pone nel processo terapeutico, sia per le implicazioni psicologiche legate alla solitudine e alla pervasiva aura di morte che il COVID-19 può generare, in particolare in un paziente oncologico. PROQOL sarà curato dagli Psicologi della Rete Oncologica di Salerno dott.sse Francesca Cappuccio (ideatrice del progetto), Tiziana Oliveto, Serena Trabucco, Elvira Tulimieri, Alessandra D’Antonio, nonché dalla dott.ssa Concetta Dello Ioio (Responsabile Progetto Reti Oncologiche e territorio) e dalla dott.ssa Antonella Centanni (Dirigente Psicologo di Pagani).

Con i trials FAMIPROST e PROQOL, che hanno ottenuto il semaforo verde del Comitato Etico – dichiara il prof. Giuseppe Di Lorenzo – l’ASL di Salerno si pone con terapie innovative e personalizzate e con la presa in carico integrata degli aspetti oncologici e psicologici, volendo essere sempre al fianco del paziente. nell’ottica di una oncologia di precisione”.