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Carcere di Salerno, ritrovati droga e telefonini: la Sappe denuncia

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Carcere di Salerno, ritrovati droga e telefonini: la Sappe denuncia

Sono stati rinvenuti droga e cellulari nel carcere di Salerno, la Sappe denuncia: “Fuorni è una piazza di spaccio”

I controlli da parte delle Forze dell’ordine nei posti più sensibili come le carceri d’Italia continua senza sosta: questa volta la Sappe, il Sindacato autonomo Polizia Penitenziaria, ha denunciato un fatto increscioso accaduto nel carcere di Salerno, a Fuorni.

Secondo quanto riportato dal segretario nazionale Sappe Campania, Emilio Fattorello, sono stati ritrovati droga e cellulari occultati in alcuni pacchetti in modo tale da poter essere usati e spacciati dagli internati.

“Stiamo parlando di un doppio sequestro di sostanza stupefacente e telefonini. – fa sapere Fattorello – Qualche giorno fa, i poliziotti hanno rinvenuto, abilmente occultata in un pacco postale destinato ad un detenuto, circa 80 grammi di hashish. Ieri, invece, il personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso l’istituto di pena di “Fuorni”, proprio durante una operazione di servizio di contrasto all’ingresso di droga ed oggetti non consentiti, ha rinvenuto due involucri sospetti al cui interno erano perfettamente sigillati con pellicola trasparente ed ovatta ben 5 smartphone, alcuni cavetti e un quantitativo di droga. Sembrerebbe che i pacchetti siano stati lanciati dall’esterno in direzione del campo sportivo, ma sono caduti nella zona dell’intercinta senza raggiungere la zona prefissata”. Fattorello denuncia come “ormai il traffico tra l’esterno e l’interno del penitenziario è continuo al punto tale che anche il carcere salernitano, come gli altri carceri della Regione, è divenuta una piazza di spaccio, elemento questo supportato dai riscontri del brillante lavoro investigativo dell’Autorità Giudiziaria competente”.

“Il compiacimento del Sappe Campania va a tutti i colleghi di Salerno che si distinguono per spiccate capacità professionali perseguendo importanti obiettivi in una complessa e critica realtà penitenziaria che il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe ha sempre denunciato”  ha commentato il segretario generale del Sappe Donato Capece: “A Salerno, in Campania ed in tutta Italia sono decine i telefonini rinvenuti ogni giorno nelle carceri, in possesso a familiari ed amici di detenuti che tentano di introdurli in carcere con pacchi postali e nei colloqui o proprio in uso ai ristretti stessi. Come avvenuto a Salerno, le donne e gli uomini della Polizia Penitenziar per l’ennesima volta, pur se tra mille criticità operative, con livelli minimi di sicurezza e poche risorse umane, garantiscono ed assicurano la legalità contro il malaffare della criminalità nelle carceri. Nonostante la previsione di reato prevista dal art. 391 ter del Codice penale di recente emanazione per l’ingresso e detenzione illecita di telefonini nei carceri, con pene severe che vanno da 1 a 4 anni, il fenomeno non sembra ancora attenuarsi. Vanno adottate soluzioni drastiche, come la schermatura delle Sezioni detentive e degli spazi nei quali sono presenti detenuti all’uso dei telefoni cellulari e degli smartphone”.