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Campania verso zona arancione? Boccia:”Vediamo dati domani e si decide”

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Campania verso zona arancione? Boccia:”Vediamo dati domani e si decide”
Immagine da La7

Continuano ad ingolfarsi gli ospedali della Campania, forse destinata a diventare zona arancione. Il ministro Boccia su La7: “Vediamo il monitoraggio di domani e poi si deciderà”

La situazione sanitaria in Campania sembrerebbe quasi al limite: la seconda ondata di Coronavirus non risparmia la regione e in particolar modo Napoli e la sua provincia, accentuando così le ipotesi di cambio di misure anticovid, con un probabile passaggio da zona gialla a zona arancione.

Le code di auto fuori ai principali ospedali napoletani destano parecchia preoccupazione e le notizie riguardo alle situazioni in cui vigono i reparti delle strutture ospedaliere non sono delle migliori. La più disarmante è stata quella dell’anziano paziente ritrovato morto in un bagno del Cardarelli.

A commentare la situazione in Campania e a dare delle probabili e prossime linee guida è stato il Ministro per gli Affari regionali e Autonomie Francesco Boccia che, in collegamento questa mattina al programma tv “L’Aria che Tira” in onda su La7, ha dichiarato: “Vediamo il monitoraggio di domani e poi si deciderà quale colore per la Campania e per altre regioni. Le misure – ha continuato poi – arriveranno tra sabato e domenica, ma si daranno sempre 24 ore di tempo dopo l’ordinanza del ministro della Salute per l’organizzazione territoriale.”

Inoltre il ministro ha anticipato che non sono previsti nuovi DPCM e che il prossimo Natale alle porte sarà diverso dal solito: “Il nostro Natale sarà diverso, bisogna dirlo con franchezza fin da ora. Avremo il nucleo famigliare più stretto, lo dobbiamo alla memoria di chi non c’è più”.

Infine Boccia ha commentato le immagini provenienti dal Cardarelli di Napoli: “Immagini ingiustificabili e vergognose, anche per tutti noi che abbiamo responsabilità istituzionali. Speriamo di sapere presto chi sono i responsabili di quello scempio […] Accade anche perché la maggioranza delle persone hanno sintomi lievi e vanno in ospedale. Bisogna restare a casa e chiedere intervento Asl.