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Caldoro a Nusco per lo sviluppo interno

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Caldoro a Nusco per lo sviluppo interno

Il governatore Stefano Caldoro incontra i sindaci dell’Alta Irpinia a Nusco per parlare di sviluppo

caldoroL’appuntamento era stato fissato prima delle vacanze estive ed è stato rispettato. Il governatore della Regione Campania, Stefano Caldoro, insieme al neo eletto sindaco di Nusco Ciriaco De Mita, con la presenza del parlamentare Giuseppe De Mita e con la presenza dei vari sindaci di zona, ha preso atto della situazione dell’Alta Irpinia in un incontro avvenuto ieri, intorno alle 17.00 nella biblioteca comunale di Nusco. Il tema dell’incontro era quello di valorizzare le aree interne che, essendo state candidate come aree sottoutilizzate e quindi avendo oggi la possibilità di ripartire alla grande, hanno bisogno di un metodo di sviluppo.

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Il padrone di casa Ciriaco De Mita accompagna i suoi ospiti nel luogo dell’incontro avendo anche un ruolo di moderatore del dibattito. De Mita esordisce dicendo che: questo Patto per lo Sviluppo «Caldoro l’ha pensato e Barca l’ha condiviso». Il ministro per la coesione territoriale, Fabrizio Barca, è stato un cardine fondamentale per il rilancio delle aree interne. Quindi, «si deve fare la convenzione dei sindaci, – continua il sindaco di Nusco – ma non sarà una assemblea». Rimarca più volte De Mita sul fatto che anche se i sindaci firmano la convenzione i paesi avranno sempre la propria «identità».

Iniziano così ad intervenire alcuni sindaci irpini: Luigi d’Angelis (Cairano), Rosanna Repole (Sant’Angelo dei Lombardi), Stefano Farina (Teora) e poi anche il sindaco di Montella Ferruccio Capone che dice: «L’Irpinia è una  ricchezza molto più del petrolio e quindi si deve scegliere, insieme, il modello di sviluppo». In ultimo appello arriva il turno del sindaco di Gesualdo Domenico Forgione, che esprime il volere dei suoi compaesani che dicono “no al petrolio”. A questo punto arriva il turno di Giuseppe De Mita che delucida i presenti: «Nella candidatura delle aree sottoutilizzate, la scelta tra Irpinia e Sannio non è stata facile». Questo anche perché queste due aree hanno poco in comune, ma l’Irpinia ha un potenziale di sviluppo futuro. «Il grado di coesione da parte dei comuni – continua il parlamentare UDC – è la condizionalità che ha dato l’Europa e quindi non si può non verificare se no c’è la revoca».

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Il rischio è alto e non si può prescindere. De Mita parla della Sanità e di quel famoso “decreto 29” che parlava di collegare l’ospedale di Sant’Angelo al Moscati di Avellino; sempre su un livello di esperimento territoriale. Poi conclude dicendo che: «la sfida è il cambio di mentalità». La parola passa a Stefano Caldoro, che dinanzi alla platea attenta afferma che ci saranno 100 milioni di euro per l’Irpinia e «questa è una operazione che non si vede dal terremoto del 1980». Sulla questione del petrolio Caldoro parla ai sindaci, dicendo che una loro decisione può cambiare le sorti dell’Irpinia e le varie comunità locali hanno voce in capitolo in Regione Campania. «Questo tavolo può diventare un modello nazionale» afferma Caldoro che da una speranza anche ai manifestanti che lo aspettano in Piazza Vescovado con uno striscione “+ambiente; +sanità; +trasporti;  -passerelle; -chiacchiere”.

Foto a cura di Gianluca Mansi