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34 enne ucciso per sbaglio dal fratello cacciatore, la denuncia del WWF

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34 enne ucciso per sbaglio dal fratello cacciatore, la denuncia del WWF

Il WWF lamenta gli abusi e gli incidenti derivanti dall’esercizio della caccia: l’ultima vittima è stato un uomo di 34 anni, ucciso colposamente dal fratello cacciatore a Sala Consilina

Caccia, tiro al bersaglio, molti gravi incidenti e omicidi. Il WWF chiede controlli e normative più severe: ogni anno alla fine della stagione venatoria si contano oltre un centinaio di vittime umane. L’ultimo omicidio della caccia risale a ieri, 18 dicembre, a Sala Consilina, dove un cacciatore ha ucciso il fratello di 34 anni, scambiandolo per un cinghiale. Dopo la morte del giovane cacciatore i Verdi della Campania hanno chiesto di chiudere la caccia: “Assurdo morire così nel 2017. Continuiamo a sprecare soldi ed energie per gente che ancora si diverte a sparare agli animali. Il prossimo Parlamento vieti la caccia in tutta Italia”.

Non sempre i cacciatori si sparano tra di loro. Senza colpa o diritto di replica, anche un cercatore di funghi, un bambino, una nonna, il ciclista di passaggio, l’anziano che raccoglieva castagne nel bosco o i bambini che giocavano in cameretta con la finestra aperta. Tempo fa fece scalpore l’omicidio di un prete, accampato con i ragazzi della parrocchia in un bosco e freddato all’alba perché scambiato per il solito ungulato. Secondo le statistiche dell’Associazione Vittime della Caccia al 31 ottobre sono 44 le VITTIME di armi da caccia e cacciatori, (4 i morti e 7 i feriti tra i non cacciatori, tra cui una bambina), 27 i feriti e 17 i morti in totale. A questi vanno aggiunti gli incidenti da novembre ad oggi: altre 19 vittime (morti e feriti) a causa di detonazione di armi da caccia e/o ad opera di cacciatori. Totale: 63 vittime e siamo nel pieno della stagione venatoria.

Ci fosse un TG che ne parla – dichiara Claudio d’Esposito del WWF Terre del Tirreno – l’unico è stato Edoardo Stoppa con Striscia la Notizia … e poi la recente puntata di “Indovina chi viene dopocena” su RAI3 che ha scatenato l’ira compatta di tutte le associazioni venatorie. Ma tutti gli altri non se la sono sentita di “sparare” sulla lobby dei cacciatori … rei di tante (troppe?) distrazioni nella mira, con morti e feriti all’ordine del giorno! Di solito tali fatti (omicidi colposi) vengono derubricati come “incidenti possibili” della caccia e se ne legge in blog e cronache locali. E’ una cosa gravissima!!! Poi ci sono i danni al patrimonio naturale. In oltre 30 anni di operazioni antibracconaggio col WWF ne abbiamo viste tante … troppe!!! Tra uccisioni, ferimenti e abbattimento di specie protette è un vero schifo.

Ai “prevedibili” danni alla Natura si aggiungono le fucilazioni di umani. “Ci vogliono maggiori controlli e più stringenti sulle licenze e soprattutto a distanza più breve con l’avanzare dell’età – aggiunge Piernazario Antelmi delegato del WWF Campania.

Spesso accade che si conceda fucile e porto d’armi a personaggi che piuttosto che cacciatori si manifestano tutt’altro. Se poi c’è chi spara senza porto d’armi, o con fucili a matricola abrasa (vedi Monte Comune, Faito e paraggi) e allora la situazione è ancora più drammatica.

Se questa non è anarchia? Quotidianamente riceviamo al WWF segnalazioni di atti di bracconaggio reiterati e continui e spesso arroganti e violenti ai danni di cittadini inermi, ma oltre ad un pugno di uomini, volontari WWF ed ex-Forestali con i quali lavoriamo da sempre, non sembra ci siano tutte queste guardie venatorie attive e sensibili sulle tracce di tali cacciatori erranti? E cosa dire della vigilanza affidata proprio alle associazioni venatorie?