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Buonissimi 2018, l’evento dedicato alla ricerca oncologica pediatrica

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Buonissimi 2018, l’evento dedicato alla ricerca oncologica pediatrica

BUONISSIMI 2018, Ufficializzate le coordinate della nuova edizione dell’evento di beneficenza nato in nome della ricerca in oncologia pediatrica

In occasione dei festeggiamenti dei primi 15 anni dell’Associazione Oncologia Pediatrica e Neuroblastoma Open Onlus è stata ufficializzata la data dell’edizione 2018 che si terrà lunedì 18 giugno presso Rocce Rosse del Lloyd’s Baia Hotel a Vietri sul mare (SA), anche grazie al sostegno della Fondazione Pino Daniele Trust Onlus e della Fondazione Marinelli.

Con il ricavato di giugno scorso si è sostenuto il primo anno del progetto di ricerca triennale <La Biopsia Liquida per la cura dei bambini con tumore>.

Dallo scorso luglio ad oggi, sono già stati spesi 62.987,00 euro per l’elargizione di 3 borse di studio per medici e ricercatori, nonché per l’acquisto di reagenti e di strumentazioni.

Ecco perché anche quest’anno l’evento di beneficenza è volto a continuare questo importante progetto di ricerca, che porterà alla definizione di terapie personalizzate per i minori malati di cancro.

Sarà una festa in nome della vita che nel cibo trova nutrimento ed attraverso il cibo dona speranza” spiega la presidente della Open Onlus, la biologa Anna Maria Alfani.

Durante l’edizione 2017 sono stati raccolti oltre 58 mila euro, grazie a 150 artigiani del gusto che si sono impegnati affinché la festa del gusto di Buonissimi potesse continuare a nutrire la ricerca.

BUONISSIMI 2018 – IL TEMA

Anche quest’anno il tema continuerà a restare legato al Mediterraneo, utilizzando questa grande e preziosa area del mondo come modello di unione, imponendosi contro l’esclusione e le fobie che ruotano attorno al concetto di “straniero”.

Il cibo di Buonissimi  rappresenterà “il Mediterraneo che unisce”, inteso come culla di sapori, odori e gusti condivisi e condivisibili. Resta sottinteso che una iniziativa di tale levatura e finalità non può non tendere a favore della “cucina del benessere”, ovvero quella che utilizza competenze e tecnologia per portare in tavola piatti che facciano bene e (perché no) aiutino a prevenire o a combattere le più disparate patologie.