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“Riapriamo la Biblioteca Provinciale di Salerno”: l’appello degli studenti

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“Riapriamo la Biblioteca Provinciale di Salerno”: l’appello degli studenti
fonte: Google Maps

La richiesta di riapertura della Biblioteca Provinciale di Salerno giunge da un gruppo di studenti e studentesse che si mobilitano con un presidio

Martedì 13 ottobre, alle ore 11.30, dinanzi la Biblioteca Provinciale di Via Laspro, le studentesse e gli studenti della città di Salerno si mobilitano con un presidio per rivendicare la possibilità di studiare all’interno di questa struttura, con tutte le procedure di sanificazione e mantenendo il distanziamento sociale, con un nuovo orario di apertura, dalle 8.30 alle 19.00.

“Nonostante il periodo delle riaperture dei luoghi adibiti allo studio, cominciato già nel mese di maggio, denunciamo l’impossibilità di usufruire dell’unica biblioteca presente su tutto il territorio cittadino. Non ravvisandosi riduzioni o defezioni del personale adibito all’apertura e alla tutela della Biblioteca, manifestiamo contro l’incuria politica e amministrativa con la quale le istituzioni competenti affrontano il tema del diritto allo studio. Nell’assenza di altri spazi dove poter studiare, ci mobilitiamo per richiedere non solo la possibilità di poter tornare ad utilizzare la biblioteca, ma mettiamo a disposizione le nostre energie, le nostre idee e il nostro tempo per elaborare un protocollo di collaborazione per l’apertura e la cura della Biblioteca Provinciale, che per le studentesse e gli studenti di questa città rappresenta uno spazio fondamentale di crescita, istruzione ed aggregazione.

Se l’istituzione Provincia non è in grado e non ha le risorse adatte a far ripartire il servizio, si rende necessario e dovuto un intervento degli altri enti di prossimità del cittadino, come il Comune di Salerno, anch’esso destinatario del nostro messaggio. In concorso con Regione ed Università, ci sono le possibilità di predisporre tutti i mezzi atti a garantire il diritto allo studio degli studenti e delle studentesse salernitane in spazi comuni nel rispetto delle normative anti-Covid19 (come avvenuto nella maggior parte delle città universitarie italiane), ma non si spiega perché ciò non sia mai stato all’ordine del giorno tra le opere pubbliche finora realizzate. Nel corso del presidio saranno decise di comune accordo le modalità con le quali continuerà la mobilitazione.

Abbiamo appena cominciato una battaglia, che per alcuni di noi è un dejavu, considerata la raccolta firme che ci vide protagonisti già nel 2015 di una istanza di ampliamento del servizio bibliotecario. Non intendiamo fermarci o fare passi indietro, neanche per prendere la rincorsa”.

“I ragazzi della Biblioteca”