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Biancaneve e il Cacciatore: una rivelazione

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Biancaneve e il Cacciatore: una rivelazione

Premetto: non sono un’esperta di cinema, ma una che del cinema ne sa qualcosa. Quando mi hanno parlato per la prima volta di Biancaneve e il Cacciatore (uno dei film più visti degli ultimi mesi) ero molto scettica, un po’ a causa della presenza di Kristen Stewart (la mielosa protagonista della saga di Twilight) e un po’ per la decisione del regista di sostituire il bel Principe con un anonimo Cacciatore. Bah, i gusti son gusti, ho pensato. Ma poi, sono andata a vederlo al cinema e… ne sono uscita estasiata.

 

 

Perché Biancaneve e il Cacciatore non è solo una favola, è la realtà. La realtà di una Principessa che non viene salvata, ma che finisce col salvarsi da sé. C’è una strega che, come tutte le “streghe” reali che popolano il moderno mondo delle sfilate, darebbe l’anima per essere eternamente giovane e bella. E poi c’è lui, quello nuovo, il Cacciatore. E’ proprio questo rude guerriero che costituisce la chiave del film.

Biancaneve impersona la purezza e il suo contrario: è innocente, ma sa combattere, ucciderebbe, ma il Cervo della Radura delle Fate si inchina a lei, che è la Vita. Proprio perché principessa e guerriera, ha perso la sua tradizionale necessità di sposare un Principe, e s’innamora del cacciatore Eric. Lo stesso Eric, in effetti, rappresenta il passaggio della ragazza dal Mondo Fatato a quello Reale, la “fuga” dal classico libro di fiabe, laddove una purezza puramente ideale si trasforma nella bontà d’animo di una persona vera. Per cui, stavolta, il bacio di un Principe non potrà servire a nulla: è un umile Cacciatore il solo in grado di risvegliare la Donna Vera, quella che non vive in una favola.

 Dunque Biancaneve è una di noi? C erto che sì, e come tutte le Donne Vere, deve combattere contro il suo stesso subconscio. La Strega Ravenna (Charlize Teron)  non è altro che il desiderio della principessa di restare per sempre una bimba indifesa, per cui necessita di essere sconfitta. Il processo di crescita (da bimba innocente a donna guerriera) non è esplicitato solo dal Cacciatore, ma dall’omicidio della strega compiuto da Biancaneve (che cancella così l’intero periodo della sua fanciullezza, in vista di una nuova fase della vita). E se è il Cacciatore ad aiutarla, dobbiamo dedurne che è proprio l’Amore quel Maestro di Vita che ci consente una reale crescita.

Conclusione: questo non è un film, è la metafora di una vita. Dove i Nani sono gli amici che esaltano le nostre qualità, il Principe è il principale ammiratore (o follower se preferite) e il fratello della Regina è colui che sparla. Ma il tutto condito con una buona salsa horror e un po’ dark che non guasta. Giusto per ricordarci che, per superare le difficoltà della vita, ci vuole molta Fantasy.