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Battipaglia, tentata concussione: fermato ex Presidente Consiglio Comunale

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Battipaglia, tentata concussione: fermato ex Presidente Consiglio Comunale

La Guardia di Finanza di Salerno ha fermato l’ex Presidente del Consiglio Comunale di Battipaglia per tentata concussione

In data odierna la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Salerno ha dato esecuzione ad una Ordinanza applicativa di misura cautelare personale, emessa dal GIP di Salerno, in data 13.06.22, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un consigliere comunale della Città di Battipaglia, Francesco Falcone, all’epoca dei fatti Presidente del Consiglio Comunale, per le ipotesi di reato di tentata concussione.

Le indagini, eseguite dai Finanzieri della locale Tenenza, sono scaturite da un controllo effettuato nei confronti di un operatore commerciale itinerante, finalizzate ad accertare la regolare occupazione dell’area di suolo pubblico presso la quale lo stesso esercitava l’attività.

Gli episodi delittuosi oggetto di contestazione attengono al provvedimento concessorio relativo alla occupazione di suolo pubblico del posteggio fuori mercato sito nella via Belvedere di Battipaglia divenuto oggetto di contesa tra due privati cittadini, entrambi interessati a beneficiare della autorizzazione comunale per esercitare in tale zona attività di somministrazione al pubblico di cibi e bevande.
Secondo quanto ritenuto dal giudice, evidentemente allo stato delle indagini ancora in corso, l’iter e gli accadimenti fattuali che hanno scandito tale contrasto, pur concernendo interessi economici di contenuta rilevanza, hanno disvelato una progressione criminosa sviluppatasi, come evidenziato nelle provvisorie contestazioni, attraverso la perpetrazione di plurime condotte integranti i reati di abuso di ufficio e tentata concussione, coinvolgendo a vario titolo, l’operato di pubblici amministratori e funzionari, uomini politici ed appartenenti alle forze dell’ordine, accusati di avere agito in concorso per il perseguimento di fini preferenziali estranei ai pubblici interessi.

In particolare, secondo la prospettazione accusatoria ritenuta allo stato fondata dal Giudice per le indagini preliminari, un Dirigente comunale, dietro pressioni esercitate dal consigliere, con un nuovo provvedimento amministrativo avrebbe concesso la stessa area (posteggio fuori mercato), ad un prossimo congiunto dell’indagato, nonostante fosse stata presentata dall’imprenditore primo assegnatario richiesta di proroga della concessione avanzata, istanza che avrebbe dovuto essere accolta in ragione della normativa emergenziale vigente a causa dello stato di pandemia da Covid-19; successivamente sarebbero disposti, in concorso con due Ufficiali della Polizia Locale (di cui uno ora in pensione), ripetuti controlli nei confronti del ritenuto legittimo assegnatario della concessione, al fine di indurlo ad abbandonare l’atea assegnatagli.