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Battipaglia, raccolta firme per difendere gli alberi della città

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Battipaglia, raccolta firme per difendere gli alberi della città

Avviata una raccolta firma da parte del Collettivo “La Fronda” per difendere gli alberi di Battipaglia

E’ un fermento attivo ormai da qualche mese, quello che è confluito nella costituzione del Collettivo La Fronda, partito da una rete fittissima di persone e associazioni che ora sfocia in una mozione popolare. La raccolta firme si terrà Sabato 18 e Domenica 19 Dicembre al Bar Capri, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 21.00 (in via Pastore, 42 – Battipaglia). Intanto dalla pagina fb del Collettivo La Fronda la campagna di sensibilizzazione entra nel vivo con un’immagine storica di Piazza della Repubblica, com’era negli anni 50, quando un giardino alberato sorgeva rigoglioso. Una fotografia che testimonia come la riqualificazione abbia in realtà alterato e tradito l’architettura originaria della piazza ignorando del tutto la necessità di recuperarne il valore storico. Un modo di operare emblematico del modo di concepire i lavori che getta dubbi sull’impeccabilità dell’intervento. Dalla documentazione archivistica relativa al Comune di Battipaglia, risulta infatti che la realizzazione di Piazza Duchessa d’Aosta, l’attuale Piazza della Repubblica, viene fatta risalire al 1857 data di costruzione della colonia, poi danneggiata dai bombardamenti del ‘43.

I punti posti all’attenzione della città affinché giungano al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio comunale, sono tre: l’attuazione del regolamento del verde pubblico approvato dal Comune con delibera n. 44 del 24/3/2011; a realizzazione del censimento del patrimonio arboreo presente sul territorio comunale e l’applicazione della normativa sulla redazione del bilancio arboreo del comune ex legge n. 10 del 14/ 1/13; l’individuazione da subito di aree per la piantumazione e la coltivazione di nuovi alberi per poter attuare la legge n. 113 del 1992, modificata dalla legge n. 10 del 2013 che prevede l’ Obbligo per il comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato o minore adottato, a seguito della registrazione anagrafica.
Nonostante il Collettivo abbia tentato di discutere con l’Amministrazione comunale tenendo svariati incontri con l’Ufficio tecnico, la modalità di intervento non è cambiata. L’intero paesaggio ricadente nella gestione comunale ha bisogno di essere curato più che asfaltato. Un discorso che comprende anche le aree di proprietà dell’ente ricadenti nelle periferie, nell’area collinare il cosiddetto parco del Castelluccio, l’ecosistema fluviale, spazzato via dai recenti lavori e la fascia costiera.

Da tempo è in corso un vero e proprio ecocidio: molti alberi storici sono stati rimossi, e la manutenzione ordinaria per la cura del verde urbano viene svolta in modo discutibile a colpi di capitozzature e potature invasive, senza parlare dei numerosi incidenti durante i lavori di riqualificazione di alcune aree urbane, durante i quali i tronchi venivano ricoperti di asfalto fino al fusto per molti centimetri, altri venivano colpiti da mezzi pesanti con conseguente espianto. La maggior parte degli alberi tolti non sono mai stati ripiantati e le grate necessarie a far permeare l’acqua per mantenere in vita le piante mancano in tantissimi luoghi. I danni provocati dagli attuali sistemi di manutenzione a fronde e radici costituiscono a loro volta un rischio per la vita delle persone, minando la stabilità della pianta nel caso delle alberature più grandi. Gli Interventi sbagliati sono la promessa di un’ennesima spesa per la collettività ma questa volta non per la cura, quanto per l’abbattimento, lo smaltimento ed eventualmente il reimpianto.

Il verde pubblico ben progettato e ben gestito può cambiare il volto di una città ed essere motivo per rivalutare anche il valore del patrimonio immobiliare. Quando si taglia un albero si distrugge un intero microcosmo. Ogni grande albero rappresenta una casa per gli animali ovvero uccelli, mammiferi, insetti. Il verde restituisce ossigeno, benessere psicofisico e vivibilità degli spazi quando in estate il caldo rende impossibile sostare sulle panchine al sole.