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Sito di compostaggio alla Monsud: la Francese: “Battipaglia è in lotta”

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Sito di compostaggio alla Monsud: la Francese: “Battipaglia è in lotta”

Battipaglia, la Monsud di Avellino si occuperà della costruzione dell’impianto di compostaggio che sostituirà l’attuale Stir

Sarà l’azienda di Avellino Monsud S.p.A a costruire l’impianto di compostaggio dei rifiuti di Via Bosco II che sostituirà l’attuale Stir di Battipaglia. L’impresa ha presentato l’offerta più economica fra quelle giunte alla Regione Campania, finanziatrice dell’opera. Sono state sei le offerte per la realizzazione del sito.

La notizia giunge a pochi giorni dall’audizione che alle 11.00 di lunedì mattina porterà a Napoli, negli uffici del Centro Direzionale, il Comune di Battipaglia, retto dalla sindaca Cecilia Francese, per aprire un dialogo e porre sul tavolo le motivazioni che hanno portato a protestare contro la creazione di un settimo impianto dedicato al trattamento dei rifiuti sul territorio.

Saranno presenti all’incontro anche i rappresentati del Comitato cittadino “Non vogliamo il sito di compostaggio a Battipaglia”, intenzionati a raggiungere il capoluogo partenopeo autonomamente, con una chiamata a raccolta anche attraverso i social per portare quanta più gente possibile.

Cos’è la Monsud

La Monsud è un’azienda attiva nel settore della costruzione di strutture e infrastrutture civili, industriali, stradali, reti e trasporti, impianti industriali complessi, centrali per la produzione di energia elettrica e impianti per lo sfruttamento di energie alternative. Monsud progetta e realizza strutture in acciaio, capannoni industriali, aeroporti e scuole, infrastrutture per strade e reti per il trasporto e distribuzione di gas, acqua ed energia. L’azienda produce ogni elemento in carpenteria bullonata e saldata, con capacità produttiva di 1.550/2.000 tonnellate al mese e di movimentazione e carico fino a 50 tonnellate.

Le reazioni dei cittadini e della politica

E’ prevista una forte reazione da parte dei cittadini e della politica, soprattutto alla luce della polemica che la creazione di un impianto di compostaggio ha creato sul territorio comunale. Le prime dichiarazioni sono quelle di Alessio Cairone, consigliere di opposizione in Consiglio comunale: “È una vergogna” – scrive – “Nulla contro la società, ma mi chiedo come mai la Regione abbia voluto vederci lunedì per discutere dell’impianto se le decisioni sono state già prese. Mi sembra un controsenso. Spero che chi ha potere decisionale possa chiarire la sua posizione”. 

La sindaca Cecilia Francese, attualmente fuori città, ha fatto sapere di non aver ricevuto comunicazioni a riguardo. L’iter di affidamento alla ditta sarebbe stato avviato dalla Regione e la sindaca non avrebbe al momento potere di veto sulla decisione. Rimane l’incontro previsto per lunedì per cercare di bloccare le procedure. “Noi abbiamo saputo chi si è aggiudicato l’appalto dai giornali come i cittadini” – scrive la Francese – “Questo non viene comunicato al Comune ma il nostro ricorso straordinario al Presidente della Repubblica è anche mirato a bloccare i finanziamenti. Noi avevamo chiesto un incontro con la Regione ad agosto: se questa vuole essere una sfida, vuol dire che la città è in lotta. Venissero a iniziare ai lavori, ci troveranno contro per bloccarli. Il Comune di Battipaglia ha cercato sempre il dialogo con i livelli regionali: a conferma di questo una nostra richiesta di un incontro già ad agosto con la commissione ambiente. Si avrà soltanto il prossimo lunedì al Centro Direzionale di Napoli. . Vogliamo ancora sperare che si tratti di una voce infondata. È evidente che nel caso che la notizia fosse vera si tratterebbe di uno strappo istituzionale inaccettabile.

Lunedì consegneremo al Presidente della Commissione Ambiente della Regione Campania un dossier, nel quale riepilogheremo tutto quello che sul terreno dei rifiuti hanno subito il territorio di Battipaglia e quello dell’intera Piana del Sele, che è un’area che ha già contribuito abbondantemente ad affrontare la crisi dei rifiuti in Campania. Nel dossier ci saranno anche i verbali di quello che abbiamo trovato visitando lo STIR, struttura pubblica, nella quale da anni non veniva svolto un lavoro di manutenzione nella disattenzione totale.

Allo stesso modo questo territorio è martorizzato dalla presenza di strutture private che operano in questo settore e in più portiamo ancora le ferite delle discariche, più o meno abusive ma mai bonificate, che hanno devastato la nostra area per decenni.

Abbiamo detto con apposito atto deliberativo che Battipaglia non può e non deve più ricevere nulla sul terreno della lavorazione di rifiuti. Ora se la Regione ha inteso procedere su questa strada di fatto ha voluto segnare uno strappo di carattere istituzionale.

Noi depositeremo al presidente della Commissione Ambiente e poi la trasmetteremo anche direttamente alla Giunta Regionale la richiesta di un incontro urgentissimo con il Presidente della Giunta Regionale e con l’Assessore all’Ambiente dopodiché se la voce di Battipaglia non verrà ascoltata bene sappiano che troveranno i cittadini, l’amministrazione comunale, Sindaca in testa, davanti allo Stir per impedire l’avvio dei lavori. Anche perché questa scelta da un punto di vista tecnico non si motiva visto che attaccato allo Stir c’è l’impianto di compostaggio di Eboli sul quale si sta ragionando di quadruplicarne la capacità.

Questo significa avere scelto la Piana del Sele, zona di produzione agricola e casearia di altissima qualità, come pattumiera della provincia di Salerno. Scelta che non condividiamo. Noi non cerchiamo lo scontro, ma se viene cercato noi non ci tireremo indietro. Ci riserviamo pertanto di acquisire lunedì tutte le informazioni necessarie e poi di concordare, anche attraverso una assemblea popolare con i cittadini, le scelte da portare avanti”.

Forti anche le reazioni dei cittadini. “Andremo a Napoli per rispettare un invito”fa sapere la portavoce del gruppo “No al sito di compostaggio a Battipaglia”“Esporremo comunque le nostre ragioni. Ma una convocazione che giunge ad apertura di buste effettuata non può che confermare la nostra opinione: la politica non ha voluto ascoltare né tutelare i cittadini. La nostra posizione non cambia, anzi, la lotta per i nostri diritti diventerà più aspra”