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Baronissi, iniziativa per il recupero affreschi della Villa Romana a Sava

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Baronissi, iniziativa per il recupero affreschi della Villa Romana a Sava

Iniziativa del Comune di Baronissi per recuperare gli affreschi della Villa Romana sita a Sava. Per sostenere il progetto basta inviare una mail

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A Baronissi  è partito il progetto per recuperare gli affreschi della Villa Romana situata a Sava, che rappresenta una delle testimonianze archeologiche più affascinanti della Valle dell’Irno. Edificata nel I sec. a.C. nei pressi di una via consolare, si estende sotto la Chiesa di Sant’Agnese; conserva dei pregevoli affreschi risalenti al XV sec., dei quali si può tuttora apprezzare il grado di raffinatezza, raggiunto da antiche maestranze.

villa romana

La villa è popolarmente conosciuta con il nome di catacombe, dal momento che in epoca paleocristiana fu sfruttata come luogo di sepoltura. Il complesso archeologico è stato rimaneggiato a più riprese nel corso dei secoli, pertanto, le testimonianze riferibili all’epoca romana scarseggiano; tra queste, degne di nota, sono il soffitto a cassettoni, che decorava il triclinium- ninfeo e le tracce di opus reticulatum, riscontrabili negli antichi paramenti murari. Ma sono gli affreschi il vero punto di forza, tutti databili all’ultima fase del Medioevo. Essi ritraggono figure di santi e sono il frutto della trasformazione della villa in un vero e proprio luogo di culto. Tra le testimonianze pittoriche, tutte tardo-gotiche, vanno menzionati gli affreschi di Santa Caterina d’Alessandria, di San Leonardo e un ciclo interamente dedicato a San Giovanni Battista. La villa, inoltre, vanta tre raffigurazioni pittoriche dell’Arcangelo Michele.

La struttura presenta numerosi ambienti che si aprono intorno ad un grande criptoportico quadrangolare, (34,80 m. x 33,30 m.) aperto ad ovest con arcate sul giardino antistante. Probabilmente, si trattava di un praedium rustico con la villa del dominus al centro e le case dei servi e degli addicti tutt’intorno. La costruzione muraria è costituita da un opus reticulatum in tufo locale. La villa è quindi appartenuta quasi sicuramente ad una famiglia benestante ed era una vera e propria azienda agricola che usava la manodopera degli schiavi per produrre in particolare olio e vino. In epoca paleocristiana, il sito fu utilizzato come luogo di sepoltura dalle comunità cristiane locali, che scelsero la villa anche per la sua particolare posizione, decentrata rispetto al nucleo cittadino.Nel XIV sec. fu costruita la Chiesa di Sant’Agnese, che sfruttò in parte le strutture ipogeiche e romane della villa. Nei secoli successivi, le famiglie nobili della zona scelsero la villa come luogo di culto, trasformando gli antichi ambienti del complesso in vere e proprie cappellette gentilizie, che ornarono con pitture ex-voto.

Il sito archeologico ed i suoi meravigliosi affreschi tardo-gotici rappresentano una testimonianza di inestimabile valore storico-artistico ed archeologico per Baronissi e per tutta la Valle dell’Irno.

Dal 2013 il sito è gestito dall’associazione culturale baroniense Archeologando Intour, molto attiva sul territorio, che si occupa della promozione e della valorizzazione del sito.

Considerate le precarie condizioni in cui versano i preziosi affreschi, colpiti dall’umidità di risalita, dalle infiltrazioni d’acqua, dalle efflorescenze e da non poche tracce di scollamento dello strato pittorico, si invoca un tempestivo intervento di restauro, che miri alla salvaguardia ed alla conservazione degli stessi.

Sostieni il progetto inviando un e-mail a:

bellezza@governo.it

L’iniziativa è promossa dall’Ufficio Informazione Accoglienza Turistica del comune di Baronissi.

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