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Baronissi, il Consorzio Sociale Valle dell’Irno risponde alle polemiche

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Baronissi, il Consorzio Sociale Valle dell’Irno risponde alle polemiche

In seguito alle polemiche circa la candidatura a sindaco di Baronissi di Gianfranco Valiante, il Consorzio Sociale Valle dell’Irno ha diramato un comunicato stampa in merito

Baronissi: la nota stampa del Consorzio Sociale Valle dell’Irno

Nelle ultime ore, inspiegabilmente, l’Azienda speciale consortile S6 è stata coinvolta nel dibattito elettorale del Comune di Baronissi. La questione riguarderebbe 3 bandi di concorso pubblico per vari profili professionali.

In data 9 maggio 2019 il Consorzio S6 ha pubblicato all’Albo pretorio la Determina relativa a 3 concorsi pubblici per vari profili professionali.

La durata di pubblicazione dell’’atto (determina) all’Albo pretorio era prevista in 15 giorni (come spesso accade) e, dunque con scadenza al 24 maggio 2019 (questa sarebbe stata la data di scadenza di pubblicazione dell’atto all’Albo pretorio, non la data di scadenza dei concorsi).

In data 17 maggio 2019, abbiamo invece adottato una determina di revoca dei bandi di concorsi, in quanto dalle segnalazioni pervenute e da ulteriori accertamenti interni, si era verificata la sussistenza di incongruenze formali, errori di battitura ecc. A distanza di poche ore dalla revoca, si è provveduto a ripubblicare i bandi di concorso, con le necessarie correzioni formali ma senza modificarne i contenuti (requisiti, punteggi e modalità ecc.). Ad oggi questi concorsi non hanno ancora una scadenza in quanto essa (la scadenza) decorrerà dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Questi concorsi sono però collegati ad una procedura più articolata e complessa che è quella relativa alla stabilizzazione del personale interno dell’Azienda consortile S6 la cui procedura è stata avviata a metà dello scorso anno (2018).

Infatti nel 2018, l’Azienda consortile S6 decide di mantenere un impegno assunto nei confronti dei propri collaboratori e delibera il processo di stabilizzazione del personale interno.

Per realizzare la stabilizzazione si è fatto ricorso alla normativa in vigore , cosiddetta Legge Madia che prevede, appunto, la possibilità di stabilizzare il proprio personale a condizione di consentire comunque un accesso dall’esterno per i profili rimasti scoperti.

Ciò ha significato che avviata la stabilizzazione dei professionisti interni si è dovuto contestualmente, avviare le procedure dei concorsi aperti all’esterno.

I concorsi di cui in queste ore tanto si parla fanno riferimento al processo di stabilizzazione del personale dell’Ente. L’iter per questi concorsi pubblici prevede che vi sia, tra gli altri adempimenti, la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Prima di procedere alla pubblicazione sulla G.U. è necessario, tuttavia, che l’Ente pubblichi con propria determina gli avvisi al proprio Albo pretorio e, successivamente, invii estratti degli stessi alla G.U.

Solo dalla data di pubblicazione sulla G.U. decorrerano i 30 giorni per la scadenza dei bandi. Alla scadenza si nomineranno le commissioni di concorso e, dunque, si espleteranno le procedure nel pieno e rigoroso rispetto delle leggi dello stato italiano.

Questi erano i chiarimenti a nostro avviso necessari. Si fosse trattato di un chiarimento relativo alle procedure concorsuali, bastava chiedere. Invece si è andato molto oltre.

La questione infatti che ci ha costretti a questo comunicato è che nelle ultime ore, sui social, sui giornali e dalle pubbliche piazze sono state pronunciate parole gravemente offensive e lesive della dignità istituzionale del Consorzio S6 e dei professionisti che vi lavorano.

Ora, è bene puntualizzare che il Consorzio S6 non è il Comune di Baronissi. È un Ente di cui il comune di Baronissi è socio insieme ad atri 5 comuni del ambito sociale. Non è comunque un Ente alle dipendenze dell’Ammnistrazione di Baronissi.

Altrettanto chiaro deve essere che i professionisti già assunti presso il Consorzio sono stati valutati nel merito da specifiche commissioni e altrettanto accadrà per coloro che, verosimilmente dopo l’estate prossima, lo saranno assunti attraverso i concorsi pubblici.

La competenza, la professionalità e la dignità lavorativa di questi cittadini, che sono dipendenti pubblici, non può e non deve essere argomento di campagna elettorale. Al contrario ciò è accaduto.

Chi si è reso responsabile di espressioni così gravemente offensive trovi altrettanta enfasi, determinazione e pubblicità per risolvere con  scuse convinte, il danno arrecato.

Per quanto ci riguarda abbiamo il dovere di difendere la dignità istituzionale di un Ente pubblico, la dignità lavorativa dei sui dipendenti. In ogni luogo e con ogni mezzo che la legge consente, lo faremo.