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Anni ’90: l’ebook di Marco Frullanti per i nostalgici di quel decennio

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Anni ’90: l’ebook di Marco Frullanti per i nostalgici di quel decennio

Writer ZON – Il giovane nerd celebra gli anni d’oro dagli 883 a Carmageddon perché, in fondo, “essere stati bambini negli anni ’90 è stata una figata”.

Anni '90Anni ’90. Dagli 883 a Carmageddon è il titolo dell’ebook di un certo Marco “Frullo” Frullanti, classe ’86. I ’90 Marco non è riuscito a dimenticarli, gli sono rimasti dentro tanto quanto basta per scriverci un libro, non per la soddisfazione di “pubblicare un libro”, ma per offrire un tributo personalissimo alla sua golden age.

L’autore nerd, è convinto di essere in debito verso quel passato che tanto gli ha dato. Nel suo ebook, infatti, fa sfilare davanti agli occhi del lettore la parata dei personaggi (di film, videogiochi, musica, libri, etc) come se fosse un vero e proprio carnevale in maschera dal tema Anni ’90, di cui egli è l’unico organizzatore. Il suo tentativo è quello di catturare le eredità più significative degli anni ’90 e valutarle con un mix equilibrato di entusiasmo di un tempo, senno di oggi e una buona dose di nostalgia. È infatti soprattutto la nostalgia che fa scrivere questo ebook a Marco, di cui ci sembra orgoglioso.

Così, attraverso il recupero più o meno ironico di tematiche, simboli e mitologie degli anni ’90  offre la sua prospettiva da “ragazzetto nerd in quegli anni e ventenne nerd oggi”.

Diretto, chiaro e rievocativo Marco quando, scrivendo che “chi non è mai stato traumatizzato dalle siringhe ai giardinetti, non ha mai ricevuto come regalo una musicassetta o ritiene divertenti le ultime stagioni dei Simpson non è stato mai un ’90 kid”, invita tutti i suoi coetanei ad uscire allo scoperto, senza paura dei nati prima o dopo. Da “figlio dei ’90 tout court”, infatti, accompagna a fare un giro nei ’90 a chi è nato dall’83 al ’92, i cui ricordi dei ’90 risalgono più che altro alla loro infanzia e/o pubertà. Non è però da escludere che il libro potrebbe fare bene, senza provocare effetti collaterali,  sia a quelli nati dal ’73 all’82, che non hanno alcuna pietà nei confronti di quel decennio, sia ai post ’92, che i ’90 non li hanno mai veramente vissuti.

Anni '90Iniziando la sua carrellata, a proposito di quelli cresciuti negli anni ’60 e ’70 dice che “hanno avuto un culo non indifferente, perché i gruppi che ascoltavano da bambini e ragazzini sono diventati poi “mitici” e rispettati da tutti” mentre a lui, e a tutti i suoi coetanei, sono toccati soprattutto gli 883. Secondo Marco, se sei stato bambino o adolescente nei ’90 non puoi negare che gli 883 siano stati il tuo idolo, perché “non c’è nulla come i testi delle loro canzoni che riesca a rappresentare con tanta lucidità e onestà il bello e il brutto degli anni ’90”.

Ricordando ancora i grandi lasciti che gli anni ’50, ’60 e ’70 hanno offerto, mostra i regali inutili della musica dei ’90 che quelli nati dall’83 al ’92 ricordano perfettamente, quali ad esempio Believe di Cher, Flat Beat di Mr. Ozio e La Danza delle Streghe di Gabry Ponte, dimenticando cose ben più importanti.

Anni '90
Convinto che “il gusto per il demenziale e lo sputtanamento” sia tipico della cultura occidentale, Marco in Anni ’90 affronta la diffusione del “gusto per le cazzate” musicali prima di internet, cioè negli anni in cui pochi usavano internet, andandoci giù pesante con le critiche. Da vero fanboy, però, si sofferma su Gli Smashing Pumpkins, tessendo un elogio convincente. Infatti, dopo aver letto le sue parole sull’inquietudine e lo smarrimento raccontato dalla band, la voce di Billy Corgan ci sembra veramente “la voce del bambino/adolescente dei ‘90”.

Anni '90Predisposto alle “nerdate”, Marco si sofferma molto sui videogiochi dei ’90. Anche in questo caso vale quello che lui definisce “il principio del riciclo e della derivatività”, in poche parole: i ’90 in sè hanno inventato poco! La produzione videoludica di quegli anni è solo il raffinamento e l’evoluzione di idee espresse negli anni precedenti; tra i giochi nati negli ’80, che nei ’90 si sono perfezionati, ci sono i platform game, per capirci il genere del famosissimo Super Mario Bros. Marco inserisce il gettone per fare una partita a distanza di tempo con Donkey Kong Country, Super Mario World 2: Yoshi’s Island, Oddworld-Abe’s Oddysee e Tombi.

Anni '90Anni '90Tra questi, un posto a parte occupa il videogioco Carmageddon, di cui esiste anche una versione Android, che diede all’epoca il via ai giochi violenti tanto diffusi negli anni ‘0. Rispetto a Carmageddon i cosiddetti “piacchiaduro a scorrimento”, Final Fight, Streets of Rage e Golden Axe non hanno retto alla prova del tempo; se si tenta di giocarli oggi si  resta delusi da una meccanica ripetitivo-semplicistica e da animazioni grossolane.

Passando alla tv, nonostante gli anni ’90 confermino la “tendenza alle cagate” tipo Beverly Hills o i primi Dawson’s Creek, si iniziano a vedere su MTV interpretazioni ironiche e devianti con Daria, un po’ nerd e un po’ sfigata.

Anni '90Marco, in Anni ’90, rispolverando il fascino dei cartoni giapponesi per i continui “innuendo sessuali” con Ranma 1/2 e il mito d’infanzia dei ’90 kids, Macaulay Culkin e il suo “Tieni il resto lurido bastardo” in Mamma ho perso l’aereo, sembra non dimenticare niente e nessuno.

Anni '90Senza abbandonare la sua scrittura ironico-nostalgica Marco Frullanti ci mostra attraverso il film Trainspotting i ’90 dell’eroina, anche se definirli così sarebbe una forzatura. Ci sono stati, infatti, molti film sulla droga, ma pochi sono riusciti a non essere moralistici. Uno su tutti è Trainspotting!

Anni '90Marco, attraverso i suoi ricordi, aiuta fino alla fine il lettore a fare ripetuti tuffi nei ’90 parlando inoltre dei librogame di Lupo Solitario, delle Magic, di Dylan Dog e delle riviste di videogiochi.

“Per come la vedo io, essere stati bambini negli anni ’90 è stata una figata”: ci sembra essere questa la frase di chiusura di Anni ’90, perché, nonostante tutte le cose cattive e brutte, quel decennio, per chi l’ha vissuto, resterà sempre indimenticabile.

Il suo breve viaggio, Anni ’90, nell’ecosistema culturale dei ’90 è stata – secondo l’autore – un’esperienza divertente da scrivere e – secondo noi di Zon – anche divertente da leggere.

Anni '90Marco, a guardarlo bene, non ci sembra poi tanto nerd o geek; non è bruttarello e, dato che si è preso due lauree (una in Scienze delle Comunicazioni e una in Semiotica) e ha pubblicato quest’ebook, non ci sembra neanche tanto sfigato. È sì uno smanettone del computer, ma dimostra di saperlo usare bene diventando editor digitale dei Nativi digitali.

L’ebook Anni ’90, edito da Nativi Digitali, può essere acquistato cliccandoqui.

Date un’occhiata alle recensioni precedenti di  Writer Zon e, se siete giovani scrittori emergenti, leggete Writer ZON nasce un’opportunità per i giovani scrittori emergenti!

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Con una laurea in filosofia specialistica appesa al muro e una tesi su intersoggettività e comunità nella "Critica del Giudizio" di Kant nel cassetto, mi sono innamorata dell'affollatissimo mondo della comunicazione e dei social network. Appassionata di fotografia e viaggi, sono sempre pronta a partire per poi raccontare! Mi diverto, nel tempo libero, a scrivere favole e racconti che un giorno forse pubblicherò. Il mio motto, preso in prestito dal passato, è "Sapere Aude!"