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Inquinamento nell’alto Sele: l’operazione delle Guardie Ambientali

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Inquinamento nell’alto Sele: l’operazione delle Guardie Ambientali

Sversamento illecito di reflui zootecnici e deposito di rifiuti speciali scoperto nell’alto Sele. Sequestrata un’intera struttura aziendale

Solo oggi viene diffusa la notizia di una nuova operazione a tutela dell’ambiente svolta da personale delle Forze dell’Ordine in collaborazione con personale del Nucleo Provinciale Guardie Ambientali Accademia Kronos nell’area dell’alto Sele. Una importante operazione che ha consentito di accertare che una azienda zootecnica in cui stabulavano oltre 500 capi bufalini, da molto tempo, incurante di qualsiasi norma, smaltiva illecitamente e senza alcun trattamento di depurazione i reflui zootecnici nel torrente Tenza dove determinava un diffuso fenomeno di inquinamento.

L’attività svolta con l’ausilio di particolari traccianti (fluoresceina) ha infatti consentito al personale tecnico, di accertare l’esistenza nell’alto Sele di una fitta rete di tubazioni interrate che intercettavano tutti i reflui aziendali, compresi i reflui prodotti a seguito della maturazione dell’insilato per poi smaltirli su un terreno sottoposto all’azienda sino a raggiungere il torrente Tenza per ruscellamento. Durante le operazioni, oltre ad alcune strutture realizzate in assenza di qualsiasi titolo abilitativo i militari ed il personale AK accertavano la presenza di una vasta area in cui il titolare dell’azienda aveva di fatto realizzato un deposito incontrollato di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi per svariate tonnellate ed in particolare penumatici esausti, materiale plastico e ferrose, scarti di legno, carcasse di automezzi, taniche esauste in cui vi erano residui di prodotti acidi impiegati per le operazioni di pulizia della sala mungitura, enormi sacchi contenenti rifiuti indifferenziati, beni durevoli dismessi, etc.

Al termine delle operazioni valutata l’entità del fenomeno di inquinamento e l’assenza di qualsiasi sistema utile ad interrompere il reato, il personale intervenuto procedeva al sequestro dell’intera struttura aziendale estesa su oltre 20.000 metri quadri nell’alto Sele ed alla denuncia a piede libero del titolare dell’allevamento bufalino per illecito smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi, la realizzazione di un deposito incontrollato di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, per aver realizzato in assenza di qualsiasi titolo abilitativo numerose strutture in ca. oltre che ad alcune strade di servizio.