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Alfonso Bellacosa, da Nocera a Philadelphia, speranza contro il cancro

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Alfonso Bellacosa, da Nocera a Philadelphia, speranza contro il cancro

Una storia particolare quella di Alfonso Bellacosa, che mette in risalto il nome dell’Italia legato a qualcosa di positivo

[ads1] Alfonso Bellacosa, originario di Nocera Inferiore, è oggi professore associato della Drexel University College of Medicine a Philadelphia, Istituto che si occupa di ricerca, cura e prevenzione dei tumori.

Il nome di Bellacosa in queste settimane sta facendo il giro del mondo grazie ad una scoperta legata proprio ai tumori, che potrebbe avere importanti ripercussioni nella lotta a questo terribile male. Si parla in particolare di tumore al colon retto, che nei paesi occidentali è il secondo tumore più diffuso e che presenta ancora oggi un alto tasso di mortalità non essendo ancora stata trovata una cura.

Per i tumori purtroppo si è ancora in fase di ricerca di una cura efficace, e a testimonianza di questo basti guardare le tante strade alternative che si stanno seguendo soprattutto all’estero; l’attenzione del mondo scientifico si sta focalizzando su metodi sperimentali, quale l’utilizzo di cannabis di qualità femminizzate o di altri tipi. Anche in Italia si ricorre all’utilizzo di cannabis, ma per alleviare le sofferenze di chi soffre di patologie gravi come proprio il tumore, e non per finalità prettamente curative.

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La Campania tra l’altro è tra le regioni che ancora stanno attendendo una norma regionale che vada a introdurre l’utilizzo della cannabis medica.

Il professor Bellacosa è il coordinatore di un gruppo di ricercatori italiani presso il Fox Chase Cancer Center di Philadelphia, che nelle scorse settimane ha individuato il ruolo della riparazione del Dna nel cancro colo-rettale. Si tratterebbe di una scoperta sensazionale in quanto in grado di dar vita ad un nuovo target per individuare e diagnosticare i tumori del colon retto.

Da un punto di vista scientifico lo studio del team guidato dal professor Bellacosa ha evidenziato il coinvolgimento del gene Mbd4 nello sviluppo di questo tipo di tumore. Si tratta di un gene fondamentale il cui ruolo è quello di riparare gli errori del nostro Dna.

La scoperta del professor Bellacosa potrebbe essere utile per mettere a punto un test diagnostico per i tumori del colon in grado di fornire una diagnosi precoce consentendo quindi di curare il tumore in tempi utili.

Si tratterebbe di una scoperta sensazionale per provare a limitare un nemico che, in Italia, colpisce circa 40.000 donne e 70.000 uomini ogni anno soprattutto dai 60 anni in su. E non essendoci ancora una cura, la diagnosi precoce può essere l’unico alleato valido.

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