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A proposito dei “complessi” del Primo Maggio

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A proposito dei “complessi” del Primo Maggio

Abbiamo gradito tantissimo la sagacità degli Elio e le Storie Tese, con il loro brano sul Primo Maggio. La band milanese, ha colto infatti un aspetto particolare della manifestazione che va avanti da circa vent’ anni: il repertorio e la qualità della musica che viene suonata dal palco di piazza San Giovanni. In effetti, nella programmazione del tardo pomeriggio, uno dei momenti più importanti della manifestazione, presiedono sempre le stesse band: Bandabardò, Modena City Ramblers, 99 Posse, Apres la Classe o Linea 77, nelle modalità e nelle sonorità elencate nella canzone degli “Elii”.

Ma ci sarebbe tant’altro da dire su questa manifestazione, ad esempio che si sta perdendo lo spirito di riunirsi sotto ad un palco ad ascoltare band indipendenti, che promulgavano concetti di solidarietà e uguaglianza, che artisti da TV e da radio non accennavano nemmeno. La gran parte dei ragazzi che assistono al concerto, infatti, sembra siano lì fare una giornata fuori porta, all’ insegna dell’alcool e delle danze, contornate da qualche coro di facile buonismo, che alimentano, il più delle volte, i fanta-politici da bar. C’è poi chi prenota il posto in prima fila solo per assistere a qualche band famosa gratuitamente, come avvenne nel 2009 per Vasco Rossi, che solo grazie alla sua presenza oscurò gli altri 15 artisti in scaletta (anche band di rilievo che avrebbero meritato più spazio e considerazione).

Purtroppo stiamo assistendo ad un altro movimento culturale italiano che sta per essere contaminato dalla solita piaga del consumismo mascherato da perbenismo (Marchio RAI NDR) e dai giovani abbagliati da falsi ideali che penseranno non più per imparare qualcosa, ma al divertimento personale.