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Valerie Sweets, La Gente mi chiede perché bevo, di Manuel Marchetti

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Valerie Sweets, La Gente mi chiede perché bevo, di Manuel Marchetti

Writer zon – Valerie Sweets – La gente mi chiede perché bevo, primo libro della trilogia dedicata alla “sbirra” alcolizzata, a cura di Manuel Marchetti,  ebook fantasy-thriller-noir lanciato da Nativi Digitali Edizioni 

10268375_687539457958776_1497929434_n“La gente mi dice «Smetti di bere o ci resterai secca!». Se solo sapessero cosa devo affrontare, saprebbero che ho ben più possibilità di essere uccisa da altro, non da degli stupidi e innocui alcolici, che non mi hanno mai fatto male. O quasi.”  Comincia così l’avventura di Valerie Sweets, l’eccentrica poliziotta protagonista dell’e-book di Marchetti.

Valerie Sweets, tenente nella Polizia di Cold Hill, ogni giorno è costretta ad affrontare gangster e maniaci, e per alleggerire lo  stress provocatole dal lavoro chiude le sue giornate al bancone di un locale a sbronzarsi. Il Rusty Bar, sempre lo stesso per la vicinanza alla sua abitazione, vede Valerie protagonista di avventure surreali, durante le quali si trova spesso a combattere un nemico più grande del criminale di turno: se stessa.

“Potrà sembrare ovvio, ma beccarsi quelle due pallottole non è stato affatto piacevole, questo telo assicuro. Sentire l’aria che fatica ad entrare nei polmoni… Sentire il sangue che ti sale per la trachea e per l’esofago e che ti riempie la bocca… Essere consapevole che quelli potrebbero essere i tuoi ultimi secondi su questo mondo malato. Finché non ci sei dentro non puoi sapere cosa si prova, anche se, effettivamente, è sempre meglio non provare.”

Un mestiere difficile, i pericoli ad ogni angolo, la sua voglia di continuare a combattere in prima persona nonostante tutto. Ed è proprio a causa della sua ostinata determinazione che Valerie si trova a fracassare il cranio ad un uomo vittima di una retata in un bordello.

“E quale fu il risultato di questi due episodi? Mi ritrovai a bere come una spugna.”

Ma la vera trama parte da una rissa nel Rusty Bar: tre criminali feriti, una ragazza innocente colpita da due pallottole e una Valerie completamente ubriaca che parla con i suoi alter-ego e con la bottiglia che l’ha ridotta in quello stato. E poi le allucinazioni, l’amica immaginaria, la paura della vendetta, un essere mostruoso proveniente da un mondo parallelo che vuole impadronirsi del suo corpo per conquistare il mondo, i tremendi misteri che sconvolgono la sua vita anche lontano dal balcone.

“Mi ero trovata nel bel mezzo di una sparatoria tra due bande di teppisti, e quello era nulla a confronto di quella creatura vista solo nei peggiori incubi, che aveva la piena intenzione di infilarsi nel mio corpo e usarlo come una fottuta marionetta”

Questi gli ingredienti di un urban fantasy decisamente sopra le righe, che spesso si carica di un’ironia dissacrante e di episodi sui-generis. Tutti gli episodi si susseguono mettendo in scena la tragedia dell’alcolismo e la comicità delle situazioni in cui il whiskey trasporta Valerie Sweets.

Come si concluderanno le vicende di questa esilarante eroina? Scopritelo acquistando l’e-book di Manuel Marchetti su Nativi Digitali Edizioni al seguente link (http://www.natividigitaliedizioni.it/prodotto/valerie-sweets-la-gente-mi-chiede-perche-bevo-manuel-marchetti-0-99e/)

Ed ora facciamo qualche domanda all’autore Manuel Marchetti:

Da dove nasce la passione per questo genere? Raccontaci un po’ della tua vita da scrittore e della genesi del libro.

Tutto è partito dai lontani tempi della scuola, dove, come tutti, ero obbligato a leggere libri dei quali non mi interessava minimamente; e allora mi son detto: cosa vorrei leggere? Da quel momento ho iniziato a sfruttare la mia fervida fantasia, che già utilizzavo sin da piccolo raccontando fiabe ai miei compagni e riempiendo quaderni interi di fumetti.

Adoro questo genere in particolare perché dopo una giornata lavorativa, magari con allegate arrabbiature e anche delusioni, credo che la cosa migliore sia uscire totalmente dalla realtà e provare ad essere protagonisti di qualcosa che nella vita vera non potremo mai vivere. Infatti nei miei libri ci sarà sempre un tocco di fantasy, nella speranza di far uscire i miei lettori dalla realtà, anche se per poco; le mie creazioni saranno sempre abitate da protagonisti alternativi come la nostra Valerie: indubbiamente i cavalieri dall’armatura scintillante o i supereroi col mantello rosso li evito volentieri, perché sono convinto che personaggi simili siano poco credibili, nessuno è limpido dalla testa ai piedi e tutti abbiamo difetti o commesso errori dei quali ci pentiamo, tutti, nessuno escluso!

Ti sei ispirato a qualcuno per creare il personaggio di Valerie Sweets o è frutto della tua fantasia?

Da chi ho tratto ispirazione lo si può evincere dalla breve introduzione, che riporto qui per comodità: «Nel prossimo libro voglio esserci anch’io!». All’apparenza sembrano parole semplici, dette anche senza pensarci e con noncuranza. Ma in realtà quelle poche parole contengono un potere inimmaginabile, proprio come se fossero quelle per scatenare un potente incantesimo.

Perché sono bastate quelle parole a farmi interrompere la stesura di un libro, al quale lavoravo già da un anno, e mettere in moto gli abitanti del mio cervello per crearne uno tutto nuovo, con una foga mai vista prima.

Ed è stata sufficiente una settimana per creare la base di una nuova storia, con protagonista la persona che ha proferito quelle magiche parole, e meno di un anno per concluderla fino a trasformarsi nel libro che ora state leggendo.

Perciò fate molto attenzione a ciò che dite, potreste scatenare eventi inimmaginabili senza volerlo…

Quindi, rullino i tamburi, Valerie Sweets esiste. Ovviamente la Valerie originale non è una poliziotta, non sa sparare e forse se la farebbe nelle mutande davanti ad un demone arrabbiato, ma ci sono tantissime cose in comune tra le due: ad esempio entrambe hanno passato dei periodi non proprio felici e spesso l’alcol è stato il compagno principale di molte serate, ma a parte questo hanno entrambe un gran cuore e si fanno in quattro per gli altri. Poi, cosa molto importante, sono entrambe circondate da bellissime persone che le aiutano ad andare avanti, ricordando loro quanto siano speciali anche quando pensano che la solitudine sia una delle vie migliori per risolvere i loro problemi.

Nel libro parli dell’alcolismo come pseudo-antidoto ai problemi.  Cosa pensi davvero di questa forma di dipendenza?

[ads2]Hai fatto bene ad usare la parola “pseudo”, perché come anche Valerie rivela, bere non serve a risolvere i problemi, anzi a volte capita che li aumenti. L’alcolismo è una vera e propria dipendenza, da non mettere su un piano inferiore rispetto a quella delle droghe comuni. Solo perché l’alcol è legale i problemi che porta non devono essere sottovalutati. Indubbiamente non ne chiedo l’abolizione (con una protagonista alcolizzata sarebbe ipocrita) ma l’utilizzo eccessivo è una cosa da evitare, anche per evitare problemi agli altri (la settimana scorsa ho fatto da balia a tre ubriachi, un incubo…)

Vuoi anticiparci qualcosa sulle prossime avventure in cui catapulterai Valerie?

Come alcuni miei lettori affezionati hanno già notato, non sono molto gentile nei confronti delle protagoniste dei miei libri, ma il mio amore nei loro confronti è direttamente proporzionale a tutti i guai che devono affrontare!

E per Valerie i problemi sono tutt’altro che finiti, anzi quelli seri stanno proprio per iniziare, trascinandola in un mondo nuovo pieno di assurdità, tutte con un solo obiettivo: farle la pelle!

Ma lei è tenace e non si arrenderà facilmente, stringendo i denti e sputando sangue, tutto per avere ancora una volta la possibilità di sedersi al bancone di un bar e farsi un bicchiere del suo alcolico preferito.

 

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Buona lettura 🙂