(Da una panchina all’ospedale Bambino Gesù di Roma)
Un Dio dei palloncini
Mamme dal viso stanco
Mamme indossano tute
Comodi indumenti
Per scomode notti
Di sorrisi e lacrime
“Va tutto bene, c’è qui la mamma,
Hai fatto un brutto sogno”
Un papà ha appena acquistato qualcosa
Un sacchetto di patatine e una preghiera per il cielo.
Un bimbo guarda una vetrina ed urla
“I giocattoli, i giocattoli”.
Un viavai di persone,
Genitori vanno su e giù
C’è chi discorre
E chi si unisce all’altro
Tramite speranza.
Panchine che conoscono l’attesa,
Quell’attesa pesante
Che non riesce a trattenere
Chi sta seduto
e non può fare a meno
Di percorrere la strada più volte
Andando avanti e indietro.
Palloncini colorati
Per ravvivare una notte
Che Dio mio
Fa che sia stata
Se non bianca
Almeno grigia.
Ciucciotti, cappellini,
Visi stravolti,
Abbracci,
La Madonna primordiale stanchezza
Accoglie tra le sue braccia
e qui all’ingresso
C’è la sua statua.
Qui c’è Medea,
Qui c’è il Laocoonte,
Qui c’è l’armonia del dolore,
Qui c’e dolore e tanto amore,
Scrivo e piango
Provo dolore ed amo