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5 consigli per scrivere un ottimo CV e lavorare all’estero nel 2022

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5 consigli per scrivere un ottimo CV e lavorare all’estero nel 2022

È importantissimo scrivere un ottimo CV per realizzare uno dei sogni di tanti, soprattutto delle generazioni più giovani, cioè poter lavorare all’estero

Lavorare all’estero, magari una volta finito il percorso scolastico/universitario o dopo aver realizzato un determinato percorso di istruzione. Lavorare all’estero può avere enormi benefici, sia in termini economici sia soprattutto a livello di realizzazione personale, dunque potrebbe essere un’idea eccellente per molte persone.

Tuttavia, cercare lavoro all’estero significa dover scrivere un curriculum che sia appetibile, riconoscibile e soprattutto idoneo al Paese in cui si vuole andare a lavorare. Non si può pensare di scrivere un CV per candidarsi in Italia e semplicemente tradurlo, per spedirlo nel Paese di destinazione. Ecco a voi 5 consigli utili per scrivere un ottimo CV e trovare lavoro all’estero nel 2022.

Se possibile, adoperate la lingua ufficiale di quel Paese

Il primo suggerimento che possiamo darvi è di utilizzare la lingua ufficiale di quel Paese, ovviamente qualora possibile, per scrivere il CV. Capiamoci: utilizzare l’inglese non è affatto un reato, dato che si tratta della lingua ormai universale in qualsiasi ambito, e ci si aspetta che un recruiter in qualsiasi Paese del mondo conosca bene l’inglese.

Tuttavia, se ad esempio avete studiato francese e vi state candidando per un lavoro in Francia, preferite questa lingua per attenervi il più possibile alla candidatura. In questo modo, il datore di lavoro apprezzerà la vostra conoscenza anche del francese, per lui la lettura risulterà ancora più facile e, se nel CV illustrate la conoscenza di altre lingue, in questo modo farete senz’altro una bella figura.

Valutate se inserire o meno determinate informazioni

Lavorare all’estero, come già detto, significa realizzare un CV perfettamente su misura in base alla cultura lavorativa del Paese in questione. E questo si traduce in un altro aspetto cruciale. In base al Paese in cui andrete a lavorare, il CV dovrebbe o non dovrebbe contenere determinate informazioni.

Ad esempio, negli Stati Uniti è sempre caldamente consigliato inserire una propria fotografia, che vi presenti al meglio; al contrario, è fortemente sconsigliato inserire orientamenti religiosi personali o altre informazioni sensibili di questo tipo. Lo stesso vale per tutti gli altri Paesi: ognuno ha la propria tradizione e usanze da rispettare in un curriculum. Una breve ricerca sul Web vi permetterà di comprendere al meglio cosa inserire e cosa no nel CV.

Date un’occhiata ai layout di CV di altri Paesi

Ancora una volta, ribadiamo che personalizzare il curriculum in base al Paese in cui volete andare a lavorare è un procedimento imprescindibile. E questo vale anche per il layout del CV. In tal senso, alcuni Paesi potrebbero avere una cultura del curriculum come essenziale, basilare e semplice in tutte le sue parti; altri Paesi potrebbero tollerare curriculum artistici, magari per determinati lavori di creatività.

Vi consigliamo dunque di effettuare una breve ricerca e visionare i curriculum di persone da quel Paese: in questo modo avrete una panoramica completa e chiara di come si scrive un CV secondo la sua cultura e apparirete bene agli occhi del recruiter.

Attenzione al metodo di invio della candidatura: non è lo stesso in tutto il mondo

Anche il modo in cui si invia un curriculum non è lo stesso in tutto il mondo. Potrebbe essere che in alcuni Paesi si preferisca l’invio tramite email, mentre in altri si accetta la consegna del cartaceo a mano in azienda. Nei Paesi anglosassoni è fortemente preferito l’invio tramite email, ma non è categoricamente così: in questi casi potrebbe essere utile informarsi prima di procedere.

Lettera di presentazione: sì o no?

In molti Paesi esteri è caldamente consigliato spedire una lettera di presentazione al fianco del CV. Ciò avviene, ad esempio, negli Stati Uniti oppure nel Regno Unito, ma anche in Paesi come la Francia. Una lettera di presentazione in questi e altri Stati è molto apprezzata, in quanto consente al recruiter, che avrà una cultura lavorativa diversa dalla nostra, di valutare meglio il candidato.

Informati su questo aspetto in base al Paese in cui ti stai per candidare, e agisci di conseguenza. Ricorda che la lettera di presentazione in ogni caso non dovrà essere lunghissima: tre quarti di una facciata è più che sufficiente.