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A Scafati nasce “Prendiamoci per mano”, per giovani con Sindrome di Down

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A Scafati nasce “Prendiamoci per mano”, per giovani con Sindrome di Down

Martedì si è tenuta la serata inaugurale della prima associazione per persone affette da Sindrome di Down a Scafati. «Il nostro intento è quello di creare qualcosa di concreto nella nostra città»

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“Prendiamoci per mano”: è questo il nome dell’associazione nata a Scafati da 8 famiglie, dedicata a giovani con Sindrome di Down. Lo scopo principale dell’iniziativa è quello di promuovere e sostenere le persone affette da sindrome di Down e delle loro famiglie, sviluppando una cultura che incoraggi lo sviluppo della qualità delle loro vite.

Si è tenuta martedì la serata inaugurale che ha dato il via all’associazione. Presenti le famiglie e i ragazzi, i veri protagonisti. La serata ha permesso anche un primo incontro tra i ragazzi, molti dei quali non si conoscevano tra loro pur essendo tutti di Scafati.

Prendiamoci per mano sindrome di down«Il nostro intento è quello innanzitutto di creare un qualcosa di concreto qui a Scafati per i ragazzi con Sindrome di Down, attraverso dei percorsi finalizzati all’inclusione sociale, ad esempio mettendo in atto laboratori creativi. Di rilevanza sarà il progetto autonomia, dato che dopo l’età scolastica i nostri ragazzi sono totalmente disorientati», dichiara Giovanni Iervolino, uno dei soci fondatori dell’associazione e gemello di uno dei ragazzi con SDD.

Fondamentale, durante la serata, è stato poi il confronto tra le famiglie, attraverso la condivisione delle esperienze vissute. «L’associazione ha, infatti, anche lo scopo di confrontarsi. Molto importante è il racconto dell’esperienza dei genitori più anziani a quelli più giovani per gestire le situazioni di ragazzi con SDD».

L’iniziativa è ancora in una prima fase embrionale: «Adesso dobbiamo fare rete tra le famiglie e metterci in contatto, in modo da coinvolgere proprio tutti i ragazzi di Scafati». Il prossimo impegno imminente dei soci sarà quello di trovare una sede fisica dove poter svolgere le attività con i ragazzi.

Conclude: «Da parte delle famiglie ce la metteremo tutta per far sì che le nostre ambizioni diventino realtà».

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