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Sallusti e l’Italia dalla doppia morale

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Sallusti e l’Italia dalla doppia morale

Editoriale a cura di Luca Monaco

Che il nostro fosse un Paese diviso su tutto, in cui le diversità di opinione si estremizzassero sino all’inverosimile, sino a tramutarsi in odio, era circostanza sin troppo evidente.

Eppure la, ormai nota, vicenda del Direttore del Giornale, arrestato presso la sede della testata da lui diretta, non ha mancato di suscitarmi amarezza e disapprovazione per l’atteggiamento di parte della stampa nazionale, evidentemente convinta che questa incresciosa e grottesca situazione non la riguardi direttamente (e nemmeno indirettamente).

Definire, come ha fatto la magistratura, Sallusti “pericoloso socialmente” per un articolo di giornale (che tra le altre cosa non ha scritto) e negargli, per tale motivo, il beneficio della sospensione condizionale della pena, beneficio che viene normalmente concesso da sé a chiunque venga condannato ad una pena non superiore a due anni di reclusione e che non ne abbia già beneficiato, ha costituito una evidente forzatura giuridica.

Ed allora, onore all’uomo Sallusti che, rifiutando, poi, di passare per un privilegiato rispetto ai tanti detenuti presso le patrie galere, sta volutamente, orgogliosamente e provocatoriamente combattendo per andare in carcere.

Tralasciando le posizioni addirittura ostili e denigratorie da parte di un quotidiano, il Fatto, e della sua più nota penna, Marco Travaglio, da sempre suscettibili al fascino del tintinnio delle manette e sempre di più protesi ad assurgere al ruolo di “gazzetta delle Procure”, non passa inosservata la circostanza per la quale la categoria dei giornalisti sia rimasta inerte, se non, in qualche caso, gongolante. E lo stesso dicasi di quella parte dell’opinione pubblica che non condivide le opinioni del Direttore del Giornale e che, in qualche modo, identifica nell’arresto di quest’ultimo, una sorta di rivalsa verso l’odiato berlusconismo, noncurante probabilmente del fatto che questa vicenda, lungi dall’essere una sconfitta di un pensiero politico rispetto ad un altro (per questo ci sono le elezioni), costituisce una disfatta per la libertà di stampa in primis e, più in generale, per la democrazia.

Viene, allora, da chiedersi cosa sarebbe successo se una simile condanna fosse stata perpetrata nei confronti di un Ezio Mauro o di un Padellaro, piuttosto che di un De Bortoli e magari sotto un Governo Berlusconi. Non è difficile immaginarlo: sciopero dei giornalisti, manifestazioni di piazza contro il Governo fascista, web impazzito.

Siamo, insomma, alle solite; siamo all’Italia dei distinguo e dell’odio di parte in base al quale chiunque palesi idee differenti da quelle “giuste” meriti il carcere. Ma attenzione, questa è la vera impostazione fascista (o comunista), che il nostro Paese ha già tristemente avuto modo di conoscere in un passato neanche tanto remoto.

E’ la solita Italia dalla doppia morale.

 

Fonte immagine in evidenza: www.giornalettismo.com

 

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Direttore Responsabile della testata giornalistica "zon.it", Avvocato Penalista e Giornalista pubblicista. Iscritto all'Albo degli Avvocati di Salerno dal 2009, esercita in proprio con impegno, passione e professionalità l'attività forense occupandosi prevalentemente di diritto e procedura penale, dopo avere collaborato per alcuni anni con importanti studi legali cittadini. E' stato, altresì, coordinatore dello sportello di Salerno dell'Osservatorio Nazionale sullo Stalking per l'assistenza legale e psicologica di uomini e donne, presunte vittime e presunti autori di violenza e stalking. E' stato più volte relatore in occasione di convegni giuridici patrocinati ed accreditati dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Salerno. Nel corso degli anni ha affiancato alla passione ed alla professione forense anche quella per il giornalismo, collaborando dapprima con il periodico dei quartieri di Salerno, "La Rotonda", presso il quale ha conseguito il tesserino di giornalista pubblicista, con relativa iscrizione all'Albo nel 2008, e successivamente diventando Direttore Responsabile della testata giornalistica on line, zerottonove.it ed ora di zon.it