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Rai Storia, “Viaggio nella bellezza” di Salerno e Benevento

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Rai Storia, “Viaggio nella bellezza” di Salerno e Benevento

Il programma di Rai Storia “Italia viaggio nella Bellezza” arriva fino a Salerno e Benevento, per ricostruire la storia del dominio dei Longobardi nel Sud

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Rai Storia, durante il suo programma “Italia viaggio nella bellezza”, ha ricostruito l’arrivo della dominazione longobarda nel Sud, ed in particolare fra le regioni del Molise, con il Monastero di San Vincenzo al Volturno, e la Campania, immancabilmente con Salerno e Benevento. 

La genesi

Il monastero di San Vincenzo è stata la dimora dei monaci benedettini, vissuti lì nel XII secolo, e costituisce una delle scoperte più importanti d’Europa. Esso è stato scoperto a seguito di un piccolo incidente: un contadino aveva visto franare una montagna, e sotto di essa scoprì una piccola cappella affrescata.

In quel momento fu considerata una cappella minore, ma 150 anni dopo questa convinzione fu smentita, dichiarando che invece fosse il più importante complesso monumentale d’Europa. Da qui ha inizio il viaggio a ritroso nel tempo per esplorare l’ascesa, la gloria ed infine il declino di quest’abbadia.

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Rai Storia, “Viaggio nella bellezza” di Salerno e Benevento

I primi scavi, rinvenuti su una vecchia collina, era stata, secondo i  racconti orali dei contadini del luogo, un teatro nello scontro con i Saraceni. Sono stati portati alla luce tesori di inestimabile valore, che era costituito sostanzialmente da due fattori: la vastità del sito, ed il fatto che risalisse a Carlo Magno. 

Il racconto di Rai Storia continua: i Longobardi, quando arrivarono nel Meridione, erano già convertiti al Cristianesimo e perciò la costruzione delle chiese diffonde la leggenda di quella dei fondatori di San Vincenzo, ma grazie ad esse si sanciscono anche rapporti politici tra Benevento e Roma. 

La vita del Monastero di San Vincenzo viene narrata in modo molto dettagliato nel libro scritto da alcuni monaci del XII secolo,chiamato Chronicon Volturnense, che però non deve essere considerato un libro di storia, bensì una testimonianza dell’espansione fisica della struttura.

L’arrivo di Arechi

Il principe Arechi fondò il Complesso di Santa Sofia a Benevento, strutturato con una pianta a stella, che dà la percezione al visitatore di uno spazio in movimento dato dall’arrivo della luce, che possiede absidi ed affreschi realizzati da un maestro di notevole livello artistico. 

Il significato di questa chiesa è l’affidamento del sovrano e della gens longobardorum alla Sapienza di Cristo, per la redenzione. Dopo ciò arrivò a Salerno, e cominciò a servirsi dei cosiddetti castrum, ovvero le costruzioni a difesa della città, come il famoso Castello di Arechi ed il palazzo di San Pietro a Corte. 

In particolare San Pietro è una costruzione che si erge su una già esistente, ovvero una Cappella Palatina e le Terme, di cui è visibile il Frigidarium. Anticamente San Pietro godeva dello splendore di capitelli, marmi, mosaici e vetri colorati. 

La città era diventata luogo di accoglienza delle famiglie nordiche da parte del principe, dopo le sue dominazioni al Nord, ed hanno portato qui il culto di alcuni santi del Settentrione, come testimonia la Chiesa di Sant’Ambrogio a Montecorvino Rovella. 

L’apogeo

Il periodo di massimo splendore del Monastero di San Vincenzo si registra intorno al IX secolo, con la scoperta della Cripta di Epifanio, che ha una datazione certa tra il 224 ed il 42 d.c., ed è la più importante per il ciclo pittorico completo di affreschi e la funzione della Vergine Maria di tramite fra Dio e gli uomini, in una congruenza tra arte e religione.

Il declino

Il declino, ed infine l’abbandono di questo monastero si è avuto quando il Vescovo di Napoli, Atanasio I. a seguito della scissione dei cattolici, ne ha ordinato la distruzione ad opera di mercenari arabi, che lo incendiarono e devastarono. Venne successivamente ricostruito dagli Ottomani, ma a causa della frammentazione politica del Meridione venne trascurato e dimenticato, a vantaggio di una sede più piccola e facilmente difendibile.  [ads2]

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Classe 1987, ho frequentato l’Università degli Studi di Salerno, conseguendo la Laurea di Primo Livello in Sociologia. Ho ottenuto una certificazione di frequenza per il corso di addetto/responsabile Ufficio Stampa e ho partecipato a diversi concorsi letterari, tra cui quello dell'estate 2015 del Circolo degli Artisti Salernitani, che mi è valso un Primo Premio. Lo scorso anno ho pubblicato il mio primo romanzo edito da Writers Editor, intitolato "Amore di papà". Sono un'attivista femminista e sostenitrice dei diritti LGBTIQ e gestisco una pagina Facebook sui diritti delle donne, "Doppia Vu Women Rights". Inoltre, ho il ruolo di segretaria provinciale presso la sezione NIDIL CGIL di Salerno.